A Lanzarote l’hamburger di cactus

Uno degli aspetti più importanti del viaggio è sicuramente la cucina locale, senza ombra di dubbio è parte integrante del viaggio stesso.

Poche cose, infatti, parlano della cultura di un luogo quanto il cibo.

In ogni piatto si intrecciano sapori e cultura.

E così quando viaggio mi piace assaggiare le specialità culinarie del luogo.

Prima di partire per Lanzarote (qui l’itinerario alla scoperta dell’isola) avevo letto qualcosa in merito a un insolito hamburger di cactus.

Sì, avete letto bene! Un hamburger di cactus.

In tutta l’isola vi è solo un luogo dove è possibile vivere questa esperienza culinaria unica al mondo: il Jardin de Cactus, una vecchia cava di picón (lapilli vulcanici, che nell’isola si usavano in agricoltura), abbandonata e ridotta a discarica, oggi trasformata in un magnifico giardino di cactus, caratterizzato da un sistema concentrico di terrazzamenti e ambienti che si inseriscono perfettamente nelle pareti della vecchia cava.

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Oltrepassare il grande portone in ferro battuto, in pietre non lavorate, è un’emozione unica: un anfiteatro di roccia vulcanica nera al cui interno si trovano oltre 1400 specie di cactus di ogni forma e dimensione, provenienti da tutto il mondo, Africa, Asia, Madagascar e soprattutto Americhe, dai più microscopici a quelli giganti che sembrano alberi, tutti disposti nell’ambiente in modo estremamente armonico.

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Il contrasto del verde dei cactus con il nero della sabbia lavica è qualcosa di stupefacente.

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All’interno del giardino è non previsto un percorso prestabilito, ma ci si può muovere in totale libertà, su e giù tra i diversi dislivelli di pietra, per ammirare da vicino i diversi cactus.

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Ed è proprio qui che vi è il Jardin de Cactus Restaurant, un ristorante, progettato dallo stesso Manrique, che propone nel suo menu questo singolare piatto.

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L’hamburger di cactus unisce la filosofia americana del fast food ad uno dei prodotti locali tipici di Lanzarote, il cactus. Infatti una delle prime cose che ho notato appena atterrata sull’isola sono state le numerosissime aiuole piene di cactus bellissimi e di diverse forme.

L’utilizzo del cactus per realizzare un panino è stato un insolito, ma allo stesso tempo innovativo progetto culinario. Primo nel suo genere in tutta la Spagna (eh sì, perché l’isola sebbene sia nel mezzo dell’Oceano Atlantico è a tutti gli effetti territorio spagnolo) questo progetto culinario ha ricevuto anche il sostegno dei CACT di Lanzarote (i Centri Centri d’Arte, Cultura e Turismo) una rete di 9 spazi, sparsi sull’isola, tra cui lo stesso Jardin de Cactus, nei quali arte e natura convivono in perfetta armonia.

L’hamburger, vegetariano al 100%, realizzato con un 50% di cactus e l’altra metà con un impasto di patate, cipolle e miglio, viene servito all’interno di un panino, con l’aggiunta di yogurt di capra, formaggio affumicato e rucola.

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L’hamburger di cactus è realizzato interamente con prodotti originari del luogo: è un prodotto a km zero, elaborato da una cooperativa di produttori di San Bartolomé, un piccolo e pittoresco paesino rimasto fedele alle sue origini agricole e per questo si è guadagnato la denominazione di origine di Lanzarote.

Un hamburger insolito, dal gusto accattivante e dall’alto valore nutritivo, le cui indiscusse proprietà benefiche sono conosciute fin dall’epoca pre-colombiana, quando gli Aztechi lo utilizzavano regolarmente nella loro alimentazione quotidiana.

Il ristorante propone due diverse versioni di hamburger: uno grande, servito all’interno di un panino al pomodoro, l’altro mini, servito all’interno di un panino di pane bianco.

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Ero indecisa su quale dei due ordinare, ma alla fine ho preferito assaggiare il mini hamburger di cactus, accompagnato da delle papas arrugadas, uno dei cibi che più rappresenta la cucina canaria tradizionale, delle patate “rugose” che all’apparenza sembrano dei piccoli sassi, originarie proprio della Canarie, dal sapore intenso.

Queste patate cotte in acqua molto salata, servite con tutta la buccia vengono accompagnate da una salsa tradizionale: il Mojo.

Il mojo di solito viene proposto in due versioni: il mojo picón (piccante) e il mojo verde.

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Il mojo picón, chiamato anche mojo rojo (rosso) o mojo bravo, è una salsa dalla consistenza media, a base di olio, aceto e peperoncino rosso piccante, che conferisce alla salsa il suo caratteristico colore rosso. A volte nella preparazione viene aggiunto anche un po’ di mollica di pane, cumino, aglio, sale grosso e paprika.

Il mojo verde viene preparato fondamentalmente con gli stessi ingredienti, ad eccezione del peperoncino piccante, che viene sostituito da coriandolo o prezzemolo, ai quali viene aggiunto anche un po’ di cumino, aglio e peperone verde. La salsa si presenta nelle tonalità del verde e con consistenza meno omogenea rispetto a quella del mojo picon.

Quindi se avete in programma un viaggio a Lanzarote non perdetevi l’occasione di assaggiare l’hamburger di cactus nella spendida cornice del Jardin de Cactus.

E così all’ombra del piccolo mulino restaurato, seduta ad uno dei tavolini all’aperto del ristorante, ammiro dall’alto questo giardino, immerso tra le coltivazioni di fichi d’India, un ”luogo unico al mondo”, un panorama irreale, ma dal fascino indiscutibile, che racconta ai visitatori il sogno di Manrique diventato realtà, quello di realizzare delle installazioni che aspirassero ad un perfetto equilibrio tra uomo e natura, senza tradire lo spirito selvaggio di quest’isola.

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Un luogo dove è possibile apprezzare il labile confine tra arte ed ecologia, tra bellezza e natura.

Qui è tutto perfettamente integrato con l’ambiente, senza stravolgere mai l’intrinseca natura vulcanica dell’isola, anche le simpatiche insegne, per indicare i bagni, sono costituite da materiale lavico.

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L’hamburger di cactus è stato sicuramente una piacevole scoperta, un mix di nuovi sapori, sapientemente bilanciati tra di loro e hanno contribuito a far sì che Lanzarote entrasse di diritto nei miei posti del cuore.

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