Perugia: una città d’arte ricca di storia

Perugia un piccolo gioiello incastonato nel cuore dell’Italia, è una città per chi ama la storia, per chi adora gli scorci panoramici o per chi, semplicemente, preferisce perdersi tra i profumi dei suoi prodotti tipici.

Eppure Perugia non viene annoverata tra le grandi città d’arte italiane; troppo spesso viene sottovalutata, nel mondo è famosa per essere considerata la capitale del cioccolato grazie all’Eurochocolate, il festival internazionale, dedicato al “cibo degli dei” che si svolge ogni anno a fine ottobre o per l’Umbria Jazz, il festival jazz più importante d’Italia che si tiene a luglio.

Lo sapevate che è nato proprio qui il famoso bacio Perugina, il cioccolatino dalla forma irregolare con un ripieno al gianduia e una nocciola intera al cui interno sotto l’incarto argenteo, contiene un messaggio o una breve poesia d’amore in varie lingue? E chi di voi era a conoscenza che inizialmente si chiamava “cazzotto”? Questo cioccolatino dalla forma irregolare nacque, infatti, dall’idea di mescolare i frammenti di nocciola che venivano gettati durante la lavorazione dei cioccolatini con altro cioccolato. Il nome “cazzotto” derivava dalla sua forma irregolare che ricordava l’immagine di un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era rappresentata dalla nocciola intera inserita al suo interno.

Non date per scontata Perugia, perché saprà sicuramente stupirvi.

Perugia, oltre al suo passato medioevale, è una città innovativa: è stata, infatti, la prima città italiana a costruire scale mobili in più punti, che permettessero di muoversi comodamente, a piedi, dalla parte bassa a quella alta della città.

Quindi armatevi di un buon paio di scarpe da ginnastica e seguitemi, vi condurrò tra i luoghi più belli di Perugia in un vero e proprio trekking urbano.

Attraverso piazze, piazzette, vicoli, scale e scalette vi porterò alla scoperta di scorci pittoreschi, monumenti ricchi di storia e vie labirintiche, perché il modo migliore per approcciarsi a questa città è “perdersi” tra il dedalo di stradine del suo centro storico.

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SCALE MOBILI E ROCCA PAOLINA

Il mio itinerario di Perugia parte dall’ Hotel Sangallo, un elegante e raffinato hotel, situato a due passi da Piazza Partigiani e dalle scale mobili, inaugurate nel 1983, che attraversano la Rocca Paolina.

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Imbocco le scale mobili, le prime di una lunga serie, che mi condurranno nel cuore della città, nella Perugia sotterranea, proprio all’interno della Rocca Paolina, l’antica fortificazione di origine seicentesca fatta costruire da Papa Paolo III, come baluardo a difesa della città, dopo il sacco di Roma.

Tra pareti rocciose, cunicoli e gallerie l’esperienza è davvero suggestiva, a tratti misteriosa, ho quasi l’impressione di camminare immersa nella storia e nella tradizione.

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In questo scenario davvero unico, una sorte di città nella città, ci sono anche negozi e bookshop, spesso negli spazi, recuperati dopo il restauro, vengono anche allestite mostre d’arte.

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Imbocco l’ultima scala mobile che mi conduce fuori dalla rocca.

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Da qui mi dirigo verso i Giardini Carducci, dedicati al famoso poeta che li immortalò nella sua ode “Canto dell’amore”, un luogo di pace, dove turisti e non, amano rilassarsi seduti ad una delle numerose panchine.

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Dal Belvedere si può ammirare, poi, una vista mozzafiato sulle colline umbre e sulla parte meridionale della città: una delle vedute più affascinanti di tutta Perugia.

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CORSO VANUCCI – PIAZZA IV NOVEMBRE

Ritornando sui miei passi, mi dirigo verso Corso Vannucci, la via dello shopping di Perugia, ricca di negozi, boutique, ristoranti, antiche botteghe del cioccolato, tutta rigorosamente pedonale. Il corso prende il nome da Pietro Vannucci, il celebre pittore conosciuto con l’appellativo Il Perugino.

Cammino con il naso all’insù, non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo per ammirare i palazzi della nobiltà storica perugina che lo fiancheggiano e i meravigliosi dettagli delle loro facciate. In fondo al corso riesco già ad intravedere Piazza IV Novembre con la sua Fontana Maggiore.

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Piazza IV Novembre, una delle più belle piazze d’Italia, soprattutto di sera, quando semideserta, è illuminata solo dalla luce dei lampioni. Al suo centro la famosa Fontana Maggiore con la sua bellezza senza tempo. La fontana non venne costruita solo per dispensare acqua, ma anche per “narrare” attraverso i suoi bassorilievi il sapere dell’epoca: dalla creazione di Adamo ed Eva, attraverso la fondazione di Roma fino al Medioevo.

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La sua particolarità è, infatti, legata al fatto che è formata da due vasche: in quella inferiore, vi sono delle formelle che raffigurano i lavori agricoli, i personaggi biblici e della storia di Roma. In quella superiore invece, si trovano delle colonnine che sorreggono la vasca in bronzo, rimandano ai miti legati alla fondazione di Perugia.

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Spostando lo sguardo dalla fontana non posso non notare due edifici che circondano la fontana e sembrano quasi stringerla in un simbolico abbraccio: lo splendido ed imponente Palazzo dei Priori (che ospita la Galleria Nazionale dell’Umbria) e la Cattedrale di San Lorenzo.

IL PALAZZO DEI PRIORI

Il Palazzo dei Priori, antica sede delle funzioni amministrative, giudiziarie e dei priori della città, oggi ospita al suo interno oltre al Municipio anche la Galleria Nazionale dell’Umbria.

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Entro nel palazzo dall’ingresso di Corso Vanucci oltrepassando il Portale Maggiore o Portale delle Arti, un grande portale ricco di decorazioni scultoree che ricorda molto quello di una cattedrale. Una scalinata, posta in fondo all’atrio, mi conduce ai piani superiori sede della Galleria Nazionale d’Umbria: tra le sue sale sono esposte le più belle opere di tutta l’arte umbra, comprese alcune tavole del Perugino.

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La facciata del Palazzo dei Priori che si affaccia verso la Fontana Maggiore è caratterizzata, invece, da una scalinata a ventaglio. Sopra il portale vi sono le copie in bronzo del grifo perugino e del leone guelfo (gli originali è possibile vederli all’ingresso, sono, infatti, esposti nell’atrio del Palazzo dei Priori).

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Su Piazza IV Novembre si affaccia, anche, la facciata laterale della Cattedrale di San Lorenzo con l’adiacente Loggia di Braccio Fortebraccio. La Cattedrale, conosciuta anche con il nome di Duomo di Perugia, è uno degli edifici religiosi più rappresentativi della città dedicata ad a San Lorenzo, uno dei tre Santi protettori di Perugia (gli altri due sono S. Ercolano e S. Costanzo). In maniera del tutto inconsueta, ma dettata dalla conformazione della collina e dagli edifici preesistenti sulla piazza, la facciata principale della cattedrale, molto meno maestosa di quella laterale, si apre su una piccola piazza, Piazza Danti.

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Da qui raggiungo il pozzo etrusco, conosciuto anche come Pozzo Sorbello dal nome della famiglia che tuttora possiede il palazzo.

La parte esterna del pozzo, ovvero la vera da pozzo, situata in Piazza Piccinino, proprio di fronte al palazzo Sorbello, oggi sede della Casa Museo Sorbello, è piuttosto semplice, priva di decorazioni, quasi anonima, si corre il rischio di passarvi accanto e non notarla.

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Eppure è al di sotto che è conservato il pozzo vero e proprio, un capolavoro dell’ingegneria idraulica risalente al periodo etrusco.

Per accedere al pozzo bisogna, però, recarsi al civico 18 di Piazza Danti, attraverso un passaggio coperto e un numero infinito di scalini che conducono ai sotterranei del Palazzo Sorbello si scende fino ad una profondità di 12 metri. Qui si trova una passerella, una struttura in vetro e ferro arricchita da un nuovo impianto di illuminazione che valorizza e rende ancora più suggestivo l’esperienza di visita al pozzo.

Il monumentale pozzo-cisterna, rivestito in travertino, ancora funzionante, era uno dei principali serbatoi di acqua pubblica di Perugia in età etrusca e romana ed arriva fino alla considerevole profondità di 37 metri.

Oggi il Pozzo Etrusco è un luogo sicuramente angusto, visto gli spazi ridotti vi si può accedere solo in piccoli gruppi di 10 persone, ma al contempo affascinante e suggestivo, dove si respira la storia di questa città.

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Una volta ritornata in superficie, è già l’ora di pranzo, decido però di andare ancora alla scoperta di uno dei tanti vicoli tortuosi che si dipartono dalla piazza principale.

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Mentre scendo verso via Maestà delle Volte, in uno dei vicoli più affascinanti di Perugia dove fa bella mostra di sé, sotto un’antica arcata del XV secolo, una fonte, realizzata in stile medievale, ma realizzata alla fine degli anni venti del secolo scorso, la mia attenzione viene catturata da quello che all’esterno sembra un piccolo forno “A Volte”.

In realtà “A Volte” è più una piccola bottega di alimentari con deliziose tipologie di pane, tutti gli insaccati della tradizione umbra (e non solo), panini, pizzette e un’ampia scelta di dolci.

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Ogni panino, ogni focaccia, viene preparato al momento con una vasta selezione di prodotti genuini.

Oltre a poter scegliere tra una lista di panini proposti nel menù, posto all’esterno del piccolissimo negozio, che vengono, sempre e comunque, preparati al momento, è possibile anche farsi preparare un panino con all’interno i prodotti che si preferisce: si spazia dai salumi, ai formaggi, passando per verdure sott’olio, insalate e conserve. E per i più golosi vi è anche un’ampia scelta di dolci.

“A Volte” è stata una piacevole e inaspettata scoperta, una piccola bottega gastronomica dai sapori raffinati ed autentici e cosa che di certo non guasta con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

La mia pausa pranzo si colora, così, dei sapori e dei profumi dei migliori prodotti della tradizione culinaria umbra.

Dopo aver gustato un panino, direttamente in strada, ammirando gli scorci che le murature medioevali creano, decido di dirigermi verso altri due punti panoramici della città: Porta Sole e via dell’Acquedotto, che insieme al Belvedere dei Giardini Carducci sono uno dei must da non perdersi in questo trekking urbano di Perugia.

PORTA SOLE

Porta Sole costituisce il punto più alto della città, un po’ nascosto e non facile da trovare. Basta, però, percorrere la strada in salita sulla destra della Cattedrale San Lorenzo, ad un certo punto ci si ritrova dinnanzi ad una seconda salita, via delle Prome, si passa accanto alla Biblioteca Augusta (che, oltre ad essere la biblioteca storica di conservazione più importante dell’Umbria, è una delle più antiche biblioteche pubbliche italiane) ed ecco che ci si trova in una meravigliosa terrazza. Da qui il panorama che si può ammirare è spettacolare: una vista a 180° gradi sulla vallata sottostante e sulla parte antica della città, quella medievale coi suoi aspetti più belli e caratteristici.

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Uno squarcio sulle verdi colline umbre che si fondono con il cielo, in pieno centro storico.

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Da Porta Sole ritorno nuovamente verso il centro storico per recarmi in una delle vie più affascinanti e fotografate di tutta la città: via dell’Acquedotto, qui un tempo sorgeva l’acquedotto di Perugia.

VIA DELL’ACQUEDOTTO

L’acquedotto di Perugia, costruito per portare acqua alla Fontana Maggiore, è una delle attrazioni più suggestive e particolari della cittadina umbra, anche se continua ad essere poco conosciuto.

L’acquedotto fu utilizzato fino ai primi decenni del 1800, in seguito, dopo la sua dismissione, si decise di trasformarlo in un cammino pensile, così da collegare agilmente il centro storico e la zona di Elce/Università per Stranieri.

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Passeggiare sull’antica idrovia è un’esperienza da provare almeno una volta, si cammina su 800 anni di storia, si parte da una lunga scalinata e si prosegue lungo una muraglia attraverso scorci davvero pittoreschi, tra palazzi eleganti, case dai colori vivaci e giardini.

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Molto caratteristiche sono le abitazioni che si affacciano su questo percorso pensile, poichè hanno gli ingressi direttamente in quota.

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Soprattutto al tramonto via dell’Acquedotto è uno dei luoghi più affascinanti e caratteristici di Perugia.

Il mio consiglio è di percorrerlo non solo in discesa, ma anche e soprattutto in salita, nonostante la fatica e i numerosi scalini è una passeggiata che vale la pena di fare.

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E’ tardo pomeriggio, quando dopo esser risalita in Piazza IV Novembre, decido di recarmi nella parte bassa della città, qui in una piccola e irregolare piazzetta, lungo il Corso Cavour, sorge la Basilica di San Domenico.

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Con il suo maestoso campanile che si staglia nel paesaggio è uno dei monumenti simbolo di Perugia. Ancora oggi la chiesa è parte importante e suggestiva dello skyline di Perugia.

La facciata in pietra, il portale incorniciato da opere marmoree e le alte scalinate laterali, le conferiscono un’aria imponente, che viene enfatizzata dal suo finestrone, alto 23 metri con una magnifica vetrata, risulta essere il più grande d’Italia dopo quello del Duomo di Milano. Ho potuto, però, ammirare la basilica solo dall’esterno, a causa degli orari di visita molto restrittivi.

Accanto alla Basilica sorge l’ex convento di San Domenico con il suo bellissimo chiostro, che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (M.A.N.U.). Qui è conserva la più importante raccolta archeologica dell’Italia centrale, si spazia dai reperti paleolitici fino ai tantissimi oggetti di origine etrusca e romana provenienti non solo dal territorio umbro, ma da tutta l’Italia centrale.

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E qui, nel parte bassa di Perugia, sotto gli eleganti portici dell’ex convento di San Domenico mentre il cielo si tinge di colori porpora,  si conclude il mio trekking urbano alla scoperta di una città dove si mescolano sapientemente arte, storia e innovazione.

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