Trapani la città dove si incontrano due mari

Trapani, situata sull’estrema punta occidentale della Sicilia, è una città ricca di fascino, storia e cultura, eppure tra le mete siciliane è forse la meno conosciuta.

Sicuramente Trapani non è una città che ti colpisce al primo sguardo, è piuttosto una di quelle città che vanno scoperte con calma, senza fretta.

Anche io, durante il mio viaggio lungo la costa occidentale, avevo scelto Trapani solo come meta di appoggio, pensavo, infatti, di dedicarle appena qualche ora prima di imbarcarmi per le isole Egadi e, invece, è riuscita a stregarmi con il suo fascino unico, a tal punto da stravolgere i miei piani e rimanere due giorni interi.

Il centro storico di Trapani è un susseguirsi di vicoli antichi, che ricordano i tempi della conquista araba, su stradine lastricate in pietra si affacciano bellissime chiese e sfarzosi palazzi che riportano all’epoca d’oro del Barocco siciliano.

Trapani ti inebria con il suo profumo del mare, che si respira tra i vicoli, quello stesso mare che sembra quasi abbracciarti, ci sono, infatti, diversi punti della città, dove ovunque volgi lo sguardo vedi il mare.

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Non è un caso se Trapani è conosciuta proprio come la “città dei due mari”, sorge, infatti, su una lingua di terra, bagnata da un lato dal canale di Sicilia, che qui è semplicemente chiamato Mar Mediterraneo, e dall’altro dal Mar Ionio.

Corso Vittorio Emanuele

La mia visita di Trapani non può che iniziare dal centralissimo Corso Vittorio Emanuele, conosciuto anche come la Rua Grande, fulcro della movida trapanese, un susseguirsi di locali, ristoranti e bar dove fermarsi per degustare le prelibatezze della città, intervallati da eleganti palazzi barocchi, chiese, dal fascino antico, e gioiellerie che espongono bellissimi gioielli realizzati con il corallo che qui viene, ancora, lavorato artigianalmente.

Ad un’estremità di Corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con Via Torrearsa, sorge uno dei più bei palazzi barocchi della città, Palazzo Senatorio (un tempo sede del senato di Trapani, da cui prende il nome), oggi sede del Municipio, conosciuto anche come Palazzo Cavarretta, dal nome di don Giacomo Cavarretta che lo fece costruire alla fine del 1600. L’edificio, che domina l’intero corso, presenta la facciata strutturata su tre ordini, ornata da colonne e statue, nel secondo livello si trovano, collocate all’interno di nicchie, le statue della Madonna di Trapani, di San Giovanni Battista e di Sant’Alberto. Nel terzo livello, invece, aggiunto solo intorno al 1827, è presente un datario e un orologio.

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Questo edificio richiama alla mente una quinta teatrale, sembra, infatti, quasi fare da sfondo allo “spettacolo” che si anima lungo tutto il Corso Vittorio Emanuele.

Porta Oscura e Orologio astronomico

In via Torrearsa, proprio accanto al Palazzo Senatorio, sorge una delle più antiche porte di Trapanii, l’unica rimasta delle originarie quattro porte di accesso alla città fortificata. La porta, la più a nord della città, fu costruita intorno al 1300, in seguito, verso la fine del 1500, sulla porta venne eretta una torre sulla cui facciata venne installato un Orologio Astronomico, uno dei più antichi d’Europa, ancora oggi perfettamente funzionante, che segna lo scorrere inesorabile delle ore, stagioni e fasi lunari.

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Le chiese di Trapani

Considerate le dimensioni piuttosto piccole del centro storico, a Trapani ci sono davvero tantissime chiese. Non a caso Trapani è detta città delle 100 chiese. Ovunque ti giri ne trovi una. Ognuna con la sua bellezza, contribuisce al fascino di questa città che non ti stancheresti mai di scoprire. Tra quelle che meritano una visita vi sono sicuramente:

– la Cattedrale di San Lorenzo, situata nel centro storico della città, lungo Corso Vittorio Emanuele, con la sua stupenda facciata barocca, è la chiesa madre di Trapani. Facilmente riconoscibile per la presenza, nella parte inferiore, di un portico composto da tre campate, a ciascuna delle quali corrisponde un arco a tutto sesto.

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– la Chiesa del Collegio dei Gesuiti, anch’essa situata in Corso Vittorio Emanuele, è forse la chiesa barocca per eccellenza di Trapani, al cui interno risplendono pregevoli stucchi e marmi mischi, tipici del barocco siciliano, ovvero delle decorazioni marmoree ottenute attraverso l’uso alternato di differenti tipologie di marmi colorati.

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– la Chiesa delle Anime del Purgatorio, situata a pochi passi dalla Cattedrale di San Lorenzo, è un vero e proprio gioiello architettonico. Non appena varchi la soglia d’ingresso spicca subito il contrasto tra l’esterno, riccamente decorato, e il suo interno semplice, oserei dire quasi spoglio. Eppure al suo interno sono conservati delle famose statue in legno e cartapesta: i celebri Misteri di Trapani, a grandezza naturale, risalenti al XVIII secolo, che rappresentano scene della Passione di Cristo. Durante la Settimana Santa, i Misteri vengono portati, a spalla, lungo le principali strade di Trapani, in una suggestiva processione. La processione dei Misteri, una delle più antiche tradizioni della Pasqua in Sicilia, risalente al 1600, ha, però, origini spagnole, in quanto, presenta diverse analogie con le celebrazioni andaluse che si svolgono durante il periodo pasquale.

Questa processione è conosciuta anche come “le Scinnute” (la discesa) perché un tempo i gruppi scultorei dei Misteri, che durante tutto l’anno erano conservati nella chiesa di San Michele, venivano calati giù, venivano, letteralmente, fatti scendere dalle loro postazioni, per essere esposti al centro della chiesa, mentre fuori suonava la banda musicale.

– la Chiesa di Sant’Agostino, questa chiesa che, a mio parere è una delle chiese più affascinanti di Trapani, conosciuta anche come l’antica chiesa dei Templari, si trova a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, in Piazzetta Saturno. A differenza di molte altre chiese della città, che sono state rinnovate in epoca barocca, questa è rimasta pressochè immutata fino ai nostri giorni. E’ possibile, infatti, ammirare ancora, il suo prospetto principale, con l’ampio rosone gotico, l’abside, invece, non è più quello originale, distrutto durante i bombardamenti del 1943. Oggi la chiesa viene utilizzata come esposizione permanente di opere sacre.

Proprio accanto alla Chiesa di Sant’Agostino si trova, poi, una delle fonti più antiche di Trapani: la Fontana di Saturno, realizzata nel 1342, dalla famiglia Chiaramonte, collegata con un acquedotto con l’intento di portare l’acqua che scendeva dal Monte Erice fin dentro le mura di Trapani. Nel XVIII secolo la fontana fu arricchita con la decorazione barocca e con la statua di Saturno, mitico fondatore di Trapani.

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La Torre di Ligny

Da Corso Vittorio Emanuele, il salotto della città, la mia passeggiata prosegue verso quello che è considerato uno dei simboli della città di Trapani: la Torre di Ligny (Turrignì in siciliano).

L’elegante, quanto antica, torre di difesa, in tufo e pietra, che si erge sulla punta estrema della città di Trapani, sulla lingua di terra che divide il Canale di Sicilia, comunemente chiamato Mar Mediterraneo, e il Mar Tirreno.

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La fortificazione di origine seicentesca, che per secoli difese Trapani dalle incursioni delle navi nemiche, un tempo era collegata alla terraferma da una passerella. Oggi, invece, è raggiungibile percorrendo una lunga strada pedonale  costeggiata da un lato dalle scogliere e dall’altro da una piccola spiaggia.

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Attualmente la Torre di Ligny è sede del Museo Civico Antropologico, che ospita una ricca collezione archeologica tra cui elmi e armi delle guerre puniche, ma anche anfore e ancore provenienti dalle navi greche, oltre a utensili preistorici in selce e ossidiana.

Spesso la torre viene utilizzata, anche, come sede per eventi estivi e manifestazioni culturali. Eppure lo spettacolo più bello, questa torre lo riserva a chi sale sul suo terrazzo: da qui si può ammirare la città di Trapani che, nella sua interezza, viene letteralmente abbracciata dal mare.

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Il Castello della Colombaia

Dalla terrazza della Torre di Ligny si scorge anche il Castello della Colombaia, eretto su un piccolo isolotto sul porto. Un castello molto suggestivo, non solo per la sua posizione, sembra, infatti, sospeso sull’acqua, ma anche per la sua storia millenaria, le cui radici affondano nel mito, si narra, infatti, che qui si fermassero le colombe, giunte dall’Africa, destinate alla Dea Venere Ericina, il cui tempio si trovava ad Erice.

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L’ex Mercato del Pesce e le Mura di tramontana

Dalla Torre di Ligny, ritorno sui miei passi e mi dirigo verso una delle piazze cittadine più scenografiche: la Piazza dell’ex Mercato del Pesce, costruita nell’Ottocento e caratterizzata da un porticato con al centro una fontana con la statua di Venere. Nella piazza, conosciuta dai trapanesi come la “Chiazza”, un tempo si svolgeva il più importante mercato ittico della città, sotto quel porticato si potevano trovare i pescatori che con i loro banchetti mettevano in mostra il pesce appena pescato. Oggi il mercato del pesce, per motivi igienici, è stato spostato altrove, ma la piazza continua a svolgere un ruolo importante nella vita della città, in quanto viene utilizzata come palcoscenico di molti eventi culturali, concerti e manifestazioni gastronomiche.

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Ed è proprio la statua di Venere, che mi aveva accolto appena arrivata nella piazza, ad indicarmi il percorso verso le Mura di Tramontana, verso una splendida passeggiata lungo mare.

Le Mura di Tramontana facevano parte delle antiche mura perimetrali di Trapani, che furono costruite, durante la dominazione spagnola, per difendere la città dagli attacchi dei nemici. Oggi di quelle mura ne rimane solo un chilometro che da Piazza dell’ex Mercato del Pesce terminano presso il possente Bastione Conca.

La passeggiata lungo le mura mi regala uno dei più belli panorami non solo della città, ma anche della collina alla spalle di Trapani, sulla quale sorge Erice, e delle isole Egadi.

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Lungo le mura di Tramontana si trova, anche, una delle più belle spiagge della città Porta Botteghelle, proprio in pieno centro, una piccola lingua di sabbia fine e dorata, caratterizzata da un’acqua turchese e fondali bassi.

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La passeggiata, lungo le mura di Tramontana, regala scorci da cartolina, con i colori mozzafiato del mare e la magnifica cupola della Cattedrale di San Lorenzo, rivestita di maioliche di un verde smeraldo e attorniata da quattro minuscole cupolette, che si eleva, maestosa, tra le vecchie case del centro storico. 

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Il momento migliore per regalarsi una passeggiata lungo le antiche mura è sicuramente al tramonto, da qui si possono ammirare anche i più suggestivi tramonti.

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Un tempo a difesa della città di Trapani, gli spagnoli costruirono non solo, le Mura di Tramontana sul lato nord, ma anche, sul lato sud, il Bastione dell’Impossibile, così chiamato non solo per la sua imponenza, che rendeva di fatto impossibile ai nemici conquistare Trapani da quel lato, ma anche per le difficoltà tecniche incontrate nella sua realizzazione, in quanto costruito su un terreno estremamente fangoso.

Museo Regionale Agostino Pepoli

Fuori dal centro storico di Trapani, si trova un museo che merita sicuramente una visita: il Museo Agostino Pepoli (aperto tutti i giorni, tranne il lunedì) ospitato all’interno di un edificio, di origine trecentesca, rimaneggiato più volte in epoche successive, l’ex convento dei Padri Carmelitani. Sebbene il panorama museale di Trapani non sia paragonabile per vastità ad altre città italiane, l’ampia collezione museale del Museo Pepoli che spazia dalla pittura alla scultura passando per le arti figurative presenti sul territorio trapanese, ne fa uno dei più importanti musei siciliani. Al suo interno è possibile ammirare, anche, pregevoli opere realizzate in corallo, la cui lavorazione, in passato, rappresentava uno dei fiori all’occhiello dell’artigianato trapanese.

Le Saline

Trapani è conosciuta come la città del mare, del vento e del sale e per questo è impensabile andare a Trapani e non vedere le sue saline, che distano solo poche decine di chilometri dalla città.

In tempi passati, Trapani era famosa per la lavorazione e produzione del sale, e il suo porto era il più importante centro di commercio europeo del sale. Nonostante oggi la produzione del sale sia notevolmente diminuita, le saline di Trapani e Paceco sono state dichiarate aree protette, gestite dal WWF Italia.

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Le saline sono un luogo altamente suggestivo, capaci di regalare paesaggi unici e tramonti mozzafiato, con il sole che si riflette sulle vasche del sale

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Le geometrie delle vasche del sale sembrano quasi fondersi in tutt’uno tra terra, mare e cielo. Lo spettacolo diventa quasi magico al tramonto, quando il paesaggio viene avvolto da caldi colori e tra mulini a vento, canali e vasche di sale, regala dei magnifici giochi di colore, uno dei più belli spettacoli del mediterraneo al quale ho assistito.

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Da non perder, poi a Paceco, in contrada Nubia, una visita alla Torre di Nubia, un’antica torre di avvistamento, immersa tra le acque delle saline di Paceco, una cittadina distante pochi chilometri da Trapani, che aveva il compito di segnalare alla gente l’arrivo dei predoni saraceni e mettersi così in salvo.

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Lo street food trapanese

Trapani è famosa per il suo street food, tra i quali spiccano le arancine di riso, che qui a Trapani sono “fimmine” e vengono preparate in tante varianti, dalle più semplici, come quelle al burro a quelle più elaborate: una più buona dell’altra!

A Trapani potrete poi, assaggiare il cous cous, costituito da granelli di semola di frumento cotti a vapore, che qui unisce la tradizione magrebina con la qualità del pesce trapanese, e potete provare anche le arancine di cous cous, preparate con il cous cous in alternativa al riso.

Altre prelibatezze, da gustare rigorosamente per strada, sono: il cabucio, un panino ricavato dall’impasto per la pizza e condito generalmente con olio extravergine d’oliva, pomodoro a fette, sale, pepe e origano; il pane cunzato, ovvero “il pane condito”, del pane casereccio, farcito con prodotti tipici locali, quali olio, pomodoro, pecorino, acciughe e origano, una ricetta di origine povera, ma estremamente gustosa; il panino all’ufficiale, da non confondere con il cabucio, una pagnotta schiacciata, messa in forno qualche minuto, condita con pomodoro, mozzarella e olio e, poi, infornata nuovamente per far filare la mozzarella; il panino con le panelle, delle frittelle a base di farina di ceci, servite normalmente dentro la mafalda, un pane tipico siciliano, di grano duro ricoperto di semi di sesamo, perfetto da gustare con le panelle.

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Pane cunzato

Se volete assaggiare un panino con le panelle, come quello di una volta, l’autentico “pane e panelle”, segnatevi questo nome: Antica Panelleria Za Paolina in Via XXX Gennaio n.100, un luogo storico dello street food siciliano a Trapani, frequentato soprattutto dai trapanesi, qui tutto viene preparato al momento. Il locale è facile da trovare, si trova, infatti, nei pressi di alcuni resti dell’antico Teatro Ferdinando, più conosciuto come Teatro Garibaldi, un teatro distrutto dalle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale, un tempo orgoglio della città siciliana. Da qualche anno due colonne del pronao del Teatro Garibaldi, di cui una spezzata e poggiata su un muretto assieme ad un capitello corinzio, sono state poste proprio in Via XXX Gennaio, a ricordo delle vittime dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

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Essendo, poi, Trapani una città di mare, non potete perdervi  “u cuoppo” di pesce fresco fritto: calamari, gamberetti, polipi, seppie, sarde, tutti serviti nel tradizionale coppo di carta assieme a dei bastoncini con i quali potrete infilzare queste bontà e mangiarle tranquillamente mentre passeggiate per Trapani. 

E se dopo tutte queste delizie dello street food trapanese, volete regalarvi una pausa golosa dovete andare all’Antica Pasticceria Gelateria Colicchia, dove dal lontano 1885, vengono preparate granite siciliane artigianali accompagnate dalla tradizionale brioche col tuppo o con dei deliziosi biscotti di anice, prodotti artigianalmente.

Alla fine dei miei due giorni alla scoperta di Trapani, mi sono dovuta ricredere, Trapani è una città che non ha nulla da invidiare alle altre città siciliane più famose, come Palermo, Siracusa e Taormina, è una città dal fascino antico che tra chiese e palazzi barocchi e uno strepitoso street food, merita di essere visitata con calma, senza fretta per apprezzare, così, tutte le sue mille sfaccettature.

 

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