Non si può dire di esser stati a Malta se non si è visitato la Valletta, la capitale, in maltese Il-Belt.
E così durante il mio viaggio a Malta ho deciso di trascorrere un’intera giornata alla scoperta della Valletta: una città sospesa tra passato e presente.
Da San Julian dove era situato il mio hotel, nonostante un cielo pluembeo e una pioggia sottile che mi accompagna, raggiungo la Valletta con un autobus urbano, utilizzando la comodissima Tallinja Card 12 Single Day Journeys acquistata al mio arrivo presso il desk dell’aeroporto, la stessa che ho utilizzato anche per recarmi a Cirkewwa e da lì imbarcarmi per Comino e la Blue Lagoon (qui trovate l’articolo completo).
La Valletta, la Città Umilissima, in latino, Humilissima Civitas Valettae (“L’umilissima città di Valletta”) è un vero e proprio “museo a cielo aperto”, fondata dai Cavalieri di Malta, conosciuti come i Cavalieri Ospitalieri, che le diedero il nome del Gran Maestro dell’Ordine di San Giovanni, Jean de la Valette.
La storia della città, come dell’intera isola, è stata fortemente segnata dalla presenza degli Inglesi, fino al 1964 è stata, infatti, una colonia del Regno Unito.
E questo spiega il perché dell’inglese come lingua ufficiale accanto al maltese (ultimo dialetto arabo sopravvissuto ai dialetti parlati in Spagna e Sicilia nel medioevo, infatti, il maltese parlato sembra arabo con alcune frasi e vocaboli in inglese, mentre quello scritto ricorda parecchio l’italiano con l’aggiunta di simboli peculiari e unici), la guida a sinistra (con manubrio a destra e viabilità a sinistra) e le cabine telefoniche rosse, tipicamente british.
Nonostante ad un primo sguardo la Valletta mi appaia come caotica, soprattutto per il traffico congestionato, riconducibile alle sue dimensioni particolarmente ridotte, basti pensare che è la più piccola capitale europea con meno di un km² di estensione, mi colpisce subito per quel sapore di un luogo senza tempo che emana tutto il suo fascino millenario.
Sebbene sia situata a soli pochi chilometri da Sliema e St Julian’s (San Giuliano o San Giljan), le località più effervescenti e alla moda dell’isola, ricche di locali, hotel e grattacieli, che negli ultimi anni hanno vissuto una discutibile speculazione edilizia, appena metto piedi alla Valletta mi sembra di essere stata catapultata in un’epoca lontana, fatta di cavalieri, duelli e armature scintillanti.
Il suo centro storico, custodito all’interno degli antichi bastioni cinquecenteschi della città, è un intricato reticolo di stretti vicoli che abbracciano gli edifici antichi con i caratteristici balconi in legno colorati i “gallarija” (termine che potrebbe derivare dalla parola italiana “galleria”, probabilmente usata dai siciliani per definire questi particolari balconi chiusi).
Passeggiando per le sue vie sembra quasi di fare un viaggio indietro nel tempo: strade strette lastricate, disposte a grigia, suggestive chiese barocche, splendidi palazzi antichi, “costruiti dai cavalieri per i cavalieri” e realizzati con quell’inconfondibile pietra color ocra.
La Valletta è un capolavoro barocco, una città ricca d’arte, patria di diverse culture da quella europea, passando a quella nordafricana fino a quelle mediorientali, che hanno contribuito alla formazione del suo vasto patrimonio storico-culturale.
La maggior parte delle principali attrazioni turistiche sono concentrate lungo la strada principale (Republic Street, in maltese Triq ir-Republika) dove sono dislocati anche i negozi dei grandi marchi internazionali della moda, della gioielleria e della musica. Da Republic Street si diramano, poi, le stradine secondarie, una serie di salite e discese a tratti anche molto ripide, dove si possono trovare moltissimi negozietti e caffè pittoreschi.
Il tutto intervallate da numerose scale che possono essere utilizzate come scorciatoie per spostarsi all’interno del centro storico.
Infatti, per scoprire l’anima della Valletta bisogna perdersi tra le sue stradine, in quel labirinto fatto di sali e scendi che la contraddistingue e lasciarsi ammaliare dai suoi angoli più suggestivi.
Il mio consiglio è, quindi, quello di lasciare a casa i tacchi ed indossare delle comode scarpe da ginnastica per partire alla scoperta della Valletta.
Fontana dei Tritoni
Appena scendo dall’autobus la Valletta mi sorprende: nel piazzale che ospita la stazione principale degli autobus dell’isola, sorge la Fontana dei Tritoni, una grande vasca in travertino, con al centro tre tritoni in bronzo che sostengono un’ulteriore vasca.
In occasione della proclamazione della città a Capitale Europea della Cultura 2018 non sola la fontana è stata oggetto di un accurato restauro che l’ha riportata all’antico splendore, ma l’intera piazza è stata completamente ridisegnata.
City Gate e il nuovo Parlamento di Malta
Una delle prime attrazioni che incontro lasciato alle mie spalle il piazzale degli autobus il City Gate (letteralmente “Porta della città”, in maltese Bieb il-Belt) la porta, sita all’ingresso della città, costruita tra il 2011 e il 2014 su progetto dell’architetto italiano Renzo Piano. Una porta sobria, ma austera che si innesta su una delle opere militari più straordinarie della città: i maestosi bastioni voluti dal Gran Maestro dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, Jean Parisot de La Valette.
Questa porta introduce direttamente in Republic Street, la vivace strada pedonale lastricata e piena di negozi, locali storici.
L’ingresso alla città in stile moderno è in perfetta antitesi con l’altra porta della città, l’unica delle tre orignarie giunta fino a nostri giorni, Victoria Cate, situata dalla parte opposta della città.
Il progetto Valletta City Gate, ad opera dall’architetto Renzo Piano, ha interessato la riqualificazione dell’intera area di accesso alla città, includendo non solo la nuova porta, ma anche il Parlamento e il teatro all’aperto.
Il modernissimo Parlamento, inaugurato nel 2015, realizzato avvelendosi esclusivamente della pietra chiara maltese, sembra quasi creare una continuità cromatica tra passato e presente. Le due grandi scalinate poste subito dietro il City Gate e che consentono l’accesso alla cima dei bastioni, donano solennità all’insieme.
Sebbene ci siano pensieri diversi al riguardo a questo progetto, alcuni infatti avrebbero preferito una struttura più conservatrice e coerente con la storia della città. Ritengo che la scelta di realizzare il nuovo Parlamento, in pietra chiara maltese, si armonizzi perfettamente nel contesto della adiacente Pjazza Rjal.
Piazza Teatru Rjal
Qui in Piazza Teatru Rjal un tempo sorgeva il teatro più importante e prestigioso della Valletta, il Royal Opera House, distrutto a seguito dei bombardamenti tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Le sue rovine sono state ristrutturate e nel 2013 è stato inaugurato il nuovo teatro all’aperto della Valletta, che soprattutto d’estate diventa la location per importanti eventi tra cui concerti, festival culturali e cinema.
Upper Barrakka Gardens (Giardini Barraka Superiori)
Costruiti sugli antichi bastioni della fortezza di San Pietro e Paolo, gli Upper Barrakka Gardens sono dei spettacolari giardini pubblici ricchi di palme, aiuole di fiori colorati e sculture.
Una schiera di archi, entro cui sono allineate alcune panchine, creano, poi, una sorta di anticamera alla terrazza dalla quale si può ammirare una delle più belle viste sul porto e sulle Tre Città (in maltese Isla, Bormla e Birgu). Ognuna delle tre città possiede, anche, un nome onorifico rispettivamente Senglea, Cospicua e Vittoriosa, e questi sono quelli che comunemente vengono utilizzati da Google Maps e sulle principali guide in lingua italiana.
Gli Upper Barrakka Gardens sono uno dei luoghi più pittoreschi della Valletta, che ho amato particolarmente e dai quali si può assistere allo spettacolare “sparo dei cannoni a salve”.
Al di sotto dei giardini si trova, infatti, la Saluting Battery, un’antica piattaforma cerimoniale da dove, due volte al giorno, alle 12:00 e alle 16:00, è possibile assistere all’antica tradizione dello sparo di cannone a salve. Questa linea di cannoni è in uso fin dal periodo inglese, quando veniva usata per salutare le navi in entrata nel Gran Harbour (letteralmente Porto Grande).
Dagli Upper Barrakka Gardens è possibile, poi, prendere l’ascensore che, gratuitamente, collega direttamente al lungomare.
Per chi arriva, invece, in nave da crociera e decide di utilizzare l’ascensore in salita, dovrà pagare il costo del biglietto pari a 1 €, che si può acquistare direttamente sul posto. Trovare l’ascensore una volta scesi dalle imponenti navi da crociera, che sembrano quasi entrare nel cuore della città, è molto facile: dall’uscita del terminal è sufficiente camminare circa 500 metri e seguire le indicazioni dei cartelli per gli Upper Barrakka Gardens.
Grandmaster’s Palace (Palazzo del Gran Maestro)
Grandmaster’s Palace è uno dei luoghi simbolo del potere dei Cavalieri Ospitalieri a Malta.
Qui, infatti, un tempo avevano sede le riunioni generali di tutti i cavalieri. Il Palazzo ha, inoltre, ospitato per tre secoli il Gran Maestro dei Cavalieri di San Giovanni e dal 1921 fino al 2015, è stato anche la sede del Parlamento maltese; oggi è stato trasformato in un museo.
Dallo stile austero, senza eccessive decorazioni, il palazzo rievoca, soprattutto attraverso la ricca collezioni di armi conservate nell’Armeria, lo sfarzo dei Cavalieri dell’Ordine.
Nella parte del palazzo che un tempo era adibita a stalla, è possibile, infatti, visitare l’Armeria che ospita alcune autentiche rarità, come l’armatura originale del Gran Maestro: Jean de la Valette, fondatore di Valletta.
Il numero impressionante di armature conservate è legato ad una tradizione: quando un cavaliere moriva, la sua armatura diveniva di proprietà dell’ordine. Questo spiega perché oggi se ne possono ammirare così tante!
Per accedere al palazzo entrando da Piazza Repubblica, si attraversa uno splendido cortile visitabile gratuitamente, il Prince Alfred Court (la Corte del Principe Alfred) uno dei luoghi più incantevoli del centro storico della Valletta, nascosto oltre le mura del palazzo, ricco di alberi esotici che fiancheggiano l’ingresso dell’Armeria.
Concattedrale di San Giovanni
L’attrazione principale della Valletta è sicuramente la Concattedrale di San Giovanni, commissionata dal Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri, Jean de la Cassiere.
L’esterno dell’edificio, ristrutturato di recente, è abbastanza semplice, sobrio, in pietra locale e ricalca lo stile austero dei Cavalieri, ma al suo interno custodisce un spettacolo mozzafiato, un tripudio tipicamente barocco. Le decorazioni vennero ispirate dalle più belle chiese del Vaticano e al suo interno sono conservati ben due tele di Caravaggio, che trovò rifugio a Malta nel 1607 dopo la rocambolesca fuga da Roma a seguito dell’uccisione di un uomo, forse suo rivale in amore.
Caravaggio trovò asilo sull’isola presso i Cavalieri di Malta ed è proprio per l’ordine che realizzo le tele oggi conservate nella Concattedrale, “La Decapitazione di San Giovanni Battista” e “Il ritratto di Alof de Vignacourt” lavori senza ombra di dubbio fondamentali nel cammino artistico e personale dell’artista. Un paio d’anni dopo il suo arrivo sull’isola, Caravaggio venne, però, arrestato, imprigionato ed espulso dall’ordine, probabilmente a causa di una lite in cui un Cavaliere rimase gravemente ferito e da fuggiasco scappò dall’isola, lasciando, però, queste opere che arricchiscono di un valore inestimabile il patrimonio artistico di Malta.
La Concattedrale di San Giovanni, come la maggior parte delle chiese presenti a Malta, ha sulla facciata due orologi che segnano orari diversi. Solo uno dei due orologi segna l’ora esatta.
Il motivo? Secondo una leggenda il secondo orologio segnava l’ora sbagliata e serviva per ingannare il diavolo che era solito presentarsi durante le messe per disturbare i fedeli.
L’utilizzo di due orologi serviva per confonderlo, facendolo arrivare, troppo presto o troppo tardi, non avrebbe potuto disturbare la messa.
Chiesa di Nostra Signora del Carmelo (Shrine of Our Lady of Mount Carmel)
Una delle più belle chiese di Malta, nascosta tra le strette vie della Valletta, con una pianta ellittica, è la Chiesa di Nostra Signora del Carmelo.
Alzando gli occhi si può apprezzare la particolarità della cupola, di forma ovoidale, alta ben 64 metri.
La cupola, oggi, è diventata uno dei simboli dello skyline della Valletta, osservabile dal lungomare di Sliema.
Al tramonto le luci della capitale che si riflettono sul mare la tingono di riflessi dorati: un vero spettacolo!
La Valletta è una continua scoperta, ad ogni angolo, tra una salita e una discesa, si respira storia, ma per comprendere l’anima di quest’isola, situata nel cuore del Mediterraneo, vi sono due luoghi imperdibili situati nel suo centro storico: il Museo Archeologico Nazionale di Malta e Casa Rocca Piccola.
Museo Archeologico Nazionale di Malta
Il Museo Archeologico Nazionale di Malta, situato nella centralissima Republic Street, ospitato nell’Auberge de Provence, un edificio barocco, costruito per volere dei Cavalieri di Malta, custodisce una ricchissima collezione di reperti, come gioielli, statue, sculture, ornamenti che risalgono a più di 5.000 anni fa.
La collezione si estende, infatti, dalla preistoria fino alla fine dell’epoca romana e testimonia la lunghissima storia della presenza umana a Malta.
Casa Rocca Piccola
Casa Rocca Piccola, che deve il suo nome al suo primo proprietario Don Pietro La Rocca è una splendida casa d’epoca con un arredamento tipicamente barocco (aperta dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 16:00 con visite guidate che si svolgono ogni ora).
Nelle oltre 50 stanze che compongono la casa è ospita una straordinaria collezione di mobili, argenteria e quadri d’epoca, realizzati a Malta o provenienti da tutta Europa, che permettono di fare un tuffo nell’epoca in cui i Cavalieri di San Giovanni decisero di costruire la Valletta, una città tanto prestigiosa da poter rivaleggiare con le più belle capitali europee.
Casa Rocca Piccola conserva, anche, le più grandi collezioni private di pizzi e di antichi abiti maltesi, utilizzati sia in occasioni formali che informali.
Se sarete particolarmente fortunati, durante la visita a questa casa museo, potreste essere accompagnati dal marchese De Piro in persona, l’attuale proprietario dell’edificio, che vi farà scoprire attraverso, i suoi racconti, i segreti di una delle ultime dimore nobiliari maltesi, ancora abitata.
Al suo interno vi è anche un ristorante; le antiche cucine del palazzo sono, infatti, state trasformate in un ristorante: La Giara che propone piatti tipici della tradizione siciliana. (Il ristorante è aperto tutti i giorni, dal lunedì alla domenica sia a pranzo che a cena, il martedì e la domenica solo a pranzo.)
La mia giornata alla Valletta si conclude qui, a Casa Rocca Piccola, mentre torno in direzione Republic Sreet, non posso, però, non entrare in una tipica pastizzeria, un minuscolo locale in cui troneggia una piccola vetrina dove troverete qualcuno pronto a servirvi le prelibatezze, ancora bollenti, dello street food maltese tra cui il pastizz.
Il pastizz (pastizzi al plurale) è un fagottino realizzato con una croccante pasta sfoglia e un ripieno di ricotta (i pastizzi tal-irkotta) oppure con una purea di piselli (i pastizzi tal-pizelli), sono di una bontà pazzesca!
In tutta l’isola i pastizzi, dal prezzo veramente irrisorio (30/40 centesimi ognuno), possono essere gustati a qualsiasi ora del giorno, come spuntino o come pasto principale, anche per colazione. A Malta, infatti, iniziare la giornata con un paio di pastizzi è quasi un must!
E come da tradizione scelgo di accompagnare un fumante pastizz con la tipica birra maltese, la Cisk, che qui è una vera e propria istituzione. Una birra chiara, rimasta fedele alla sua ricetta, risalente al lontano 1929, che ha saputo unire la cultura inglese della birra con un sapore tipicamente mediterraneo.
E così, sorseggiando una Cisk, saluto la Valletta una città a tratti caotica, con parecchie contraddizioni, ma sicuramente ricca di storia e fascino.
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