Per troppo tempo ho viaggiato da turista, collezionando città e paesi, con la sola idea di sfruttare al massimo il tempo che avevo a disposizione per vedere più luoghi possibile, affidandomi ad itinerari di viaggio già predefiniti da altri, piuttosto che occupandomi personalmente dei dettagli organizzativi e logistici. Ho corso il rischio di annullarmi all’interno della massa che segue, in modo inconsapevole, le suggestioni della moda, scegliendo le destinazioni solo perché erano le più gettonate.
E poi c’è stato un viaggio durante il quale ho scoperto di essere una viaggiatrice e non una semplice turista.
Mentre ero a Lanzarote, la più selvaggia delle Isole Canarie, ho scoperto la poesia del viaggio.
In quest’isola, dove la natura selvaggia e incontaminata fa ancora da padrona, dove l’incontro tra la terra vulcanica, l’oceano e il vento, regalano paesaggi e tramonti mozzafiato, ho iniziato a viaggiare lentamente, usando per lo più mezzi locali, sapendo solo l’orario di partenza e ignorando quello di ritorno, lontano dai circuiti più turistici e preferendo gli itinerari consigliati da chi vive la Lanzarote.
Lanzarote è riuscita a sorprendermi e a farmi sognare. Lanzarote è un’isola geologicamente unica e il suo paesaggio lo rispecchia. Spaziando da paesaggi a tratti lunari, spiagge incontaminate, vulcani che puntellano l’orizzonte ovunque volgi lo sguardo, mi sono emozionata dinnanzi alla maestosità della natura.
Eppure è un’isola dove l’uomo e la natura vivono in perfetta simbiosi, grazie all’impronta lasciata da Caesar Manrique e ad un attento piano regolatore, in tutta l’isola le costruzioni rispettano rigorosi criteri: non si sono speculazioni edilizie, viaggiando da Nord a Sud dell’isola si incontrano casette bianche, di massimo due piani e con tetti quadrati.
Ed è proprio, qui, calpestando la sua terra nera, vulcanica, dove gli alisei soffiano costanti e regalano a quest’isola un clima piacevole tutto l’anno, che ho capito di viaggiare, non per collezionare “destinazioni” sul mappamondo, ma per scoprire il mondo, per cercare di cogliere le essenze di ogni luogo, per collezionare ricordi e aneddoti da raccontare e continuare a sognare ogni volta che avrei ripensato alla bellezza di un viaggio.
Su quest’isola mi sono lasciata guidare dall’istinto, scegliendo giornalmente gli itinerari, ho iniziato, per la prima volta, a vivermi i luoghi, invece che transitarvi semplicemente.
Complice anche la mia scelta di recarmi a Lanzarote ai primi di dicembre, ho potuto cogliere tutta la magia di quest’isola, lontano dalla folla della maggior parte dei turisti che vi si recano durante i mesi estivi. Tra i vicoli dei suoi paesini, ma anche tra le strade della sua capitale Arrecife, ho scoperto tutto il fascino più autentico di questa terra, con gli abitanti che si “riappropriavano” delle piazze e dove era bello perdersi tra i mercatini di artigianato locale.
Durante questo viaggio ho capito che si è viaggiatori quando si viaggia con il cuore, mossi da quell’irrefrenabile sete di vita e di nuove esperienze.
In una delle piccole e caratteristiche “taberne” dove si respira tutta l’atmosfera canaria, seduta ad un tavolino, assaggiando delle patate arrugadas, del gofio (una sorta di farina a base di cereali tostati, dall’aroma secco, ma intenso), un inaspettato, quanto delizioso, hamburger di cactus o sorseggiando del ron (il tipico liquore delle Isole Canarie) mi sono sentita davvero a casa.
Ero a migliaia di chilometri dall’Italia, in un piccolo fazzoletto di terra, nel mezzo dell’Oceano Atlantico, eppure provavo uno stato di benessere, un mix di calma, tranquillità e serenità.
Perché viaggiare ti insegna che “casa” non è necessariamente un edificio con un tetto e quattro pareti, non è soltanto il luogo dove siamo cresciuti, ma è una sensazione che ti scalda il cuore. Ci si può sentire a “casa”, quindi, in tanti luoghi diversi dove hai l’impressione di trovarti al momento giusto al posto giusto.
E proprio a Lanzarote ho capito che essere viaggiatore non significa semplicemente scattare foto e condividere bei momenti, ma significa crescere ad ogni viaggio, muoversi con la voglia di vivere esperienze nuove, conoscere persone nuove, abbattere i muri dei propri pregiudizi, per guardare il mondo con uno sguardo diverso.
Lì fuori c’è un mondo che ci aspetta e noi non possiamo dirgli di no, perché come scrisse Louis Sepulveda “Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino”.
Lasciatevi, quindi, ispirare da momondo e prenotate il vostro prossimo volo.
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[Articolo scritto in collaborazione con @momondo]