Dicono che “Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”. In questi giorni così particolari, durante i quali è sempre più complicato viaggiare, voglio continuare a tenere aperta una finestra sul mondo e farvi “viaggiare”, portandovi in una città nella quale mi sentita, da subito, a casa, a tal punto da tornarci più volte: Valencia. Sin dalla prima volta, ho provato la sensazione di essere arrivata in una città che mi apparteneva e alla quale io appartenevo. In questa città c’è un’energia particolare, quasi magica, difficile da spiegare a parole, un mix perfetto tra tradizione e modernità, tra i café all’aperto dal sapore retrò e l’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze. E’ una città di arte e cultura che offre tantissime cose da fare e da vedere. Nonostante sia, per numero di abitanti e dimensioni, la terza città più grande della Spagna, dopo Madrid e Barcellona, non è mai caotica, anzi è possibile visitarla facilmente a piedi e spostarsi da un posto all’altro della città rapidamente.
Tempo fa, vi avevo portato alla scoperta dei luoghi più nascosti di Valencia, quelli dove amo rifugiarmi ogni volta che torno in questa città, che mi ha rubato il cuore. Ora, invece, voglio condurvi in un itinerario a piedi alla scoperta del suo centro storico, dei dieci luoghi simbolo che non potete assolutamente perdervi:
1) La Estación del Norte
2) Plaza de Toros
3) Plaza dell’ Ayuntamiento
4) Il Mercado Central
5) La Lonja de la Seda
6) Plaza de la Reina
7) La Cattedrale, il Miguelete e il Santo Graal
8) Plaza de la Virgen
9) Le Torres de Serranos
10) I Giardini del Turia
Il punto migliore per partire alla scoperta di Valencia è sicuramente dalla Estacion del Norte, uno dei monumenti più rappresentativi dell’architettura modernista della città, una delle prime cose che vedrete appena usciti dalla metropolitana se sceglierete di raggiungere il centro città in metropolitana (il miglior modo per raggiungere Valencia dall’aeroporto è sicuramente attraverso la linea n.3, ovvero la linea rossa, Rafelbunyol-Aeroport, della metro; situata al pianoterra dell’area dedicata ai voli nazionali e scendere alla fermata Xativa, proprio accanto alla Estacion del Norte).
1) La Estación del Norte
E’ la principale stazione ferroviaria di Valencia situata al fianco di Plaza de Toros. Sebbene sia di dimensioni contenute, è un piccolo gioiello, una delle più belle stazioni ferroviarie spagnole che abbia visto. La facciata presenta i classici motivi modernisti, gli interni sono riccamente decorati con elementi in ceramica e legno che rappresentano scene di vita nella Huerta (l’orto valenciano) la zona di terre agricole a sud di Valencia. Appena entri ti colpisce per la raffinatezza dei mosaici sui soffitti, pavimenti e muri, vi sono, poi, numerose targhe che augurano buon viaggio in varie lingue.

2) Plaza de Toros
Proprio accanto alla Estacion del Norte sorge Plaza de Toros: in ogni grande città spagnola da Madrid a Barcellona, passando per Cordova, se ne trova una.
Nella forma ricorda il Colosseo di Roma, all’epoca della sua costruzione Plaza de Toros di Valencia era la più grande di tutta la Spagna, in termini di capienza, riusciva, infatti, ad ospitare oltre 16.000 spettatori, testimonianza dell’enorme domanda di spettacoli di tauromachia, che vi era all’epoca.

Oggi è un luogo capace di suscitare emozioni forti, contrastanti, ma che, comunque, fanno parte della cultura e delle tradizioni della Spagna.

Per sapere se all’interno dell’arena è in programma una corrida, basta alzare lo sguardo e vedere se, nella parte superiore dell’arena, sono esposte le bandiere (della Comunità valenciana e del Comune di Valencia). A seconda di come sono posizionate, si può sapere anche la tipologia di spettacoli con tori che si sta svolgendo al suo interno:
- una corrida (con tori tra i 4 e i 6 anni) se le bandiere ondeggiano in tutti i piloni dell’ultimo anello dell’arena;
- una novillada (i novillos, cioè i tori hanno tra i 3 e i 4 anni d’età) se le bandiere sono posizionate in piloni alterni,
- una becerrada (i becerros, ovvero tori con meno di due anni d’età) se le bandiere sono poste una ogni tre piloni.
Dal 2013, grazie a un tour guidato, è possibile visitare Plaza de Toros anche senza dover necessariamente assistere ad una corrida, nella visita è incluso l’accesso al Museo taurino, inaugurato nel 1929, uno spazio espositivo dedicato alla corrida e alla sua storia. Inoltre, durante l’anno all’interno dell’arena, vengono organizzati numerosi eventi, non legati alla corrida e alla tauromachia.
Da qui, in pochi minuti, si raggiunge una delle piazze principali della città, Plaza dell’Ayuntamiento.
3) Plaza dell’ Ayuntamiento
E’ il cuore pulsante della città, ricca di grandi magazzini e pittoreschi chioschi di fiori freschi, ma anche di eleganti edifici, tra cui il Municipio, l’Ayuntamiento, in stile neoclassico, con la Torre dell’Orologio e il Balcone Principale, e proprio di fronte il Palazzo delle poste (El Edificio de Correos) con l’imponente torre metallica che corona l’edificio.
Da maggio 2020 Plaza dell’Ayuntamiento è diventata totalmente pedonale, al fine di rendere questa spettacolare piazza uno spazio più vivibile non solo per i valenciani ma anche per tutti coloro che visitano Valencia.


La piazza è famosa anche per essere sede di diverse manifestazioni culturali tra cui Las Fallas una festa tradizionale dell’intera Comunità Valenciana che si tiene ogni anno e che vive il suo culmine il 19 Marzo. Si fa risalire l’origine di questa festa all’usanza dei falegnami di bruciare, con l’arrivo della bella stagione, fuori dalle loro botteghe il legno che avanzava.
Ogni anno, gli artisti locali in occasione de Las Fallas realizzano enormi strutture di cartapesta e legno, raffiguranti, tra gli altri, caricature di personaggi politici o d’attualità. Ogni quartiere, sponsorizza la propria falla, appoggiati da associazioni che, poi, gareggeranno tra di loro per stabilire qual è la “Falla” più bella che verrà scelta il 19 marzo e che verrà conservata nel museo a loro dedicate, il Museo Fallero, tutte le altre, invece, come da tradizione, verranno bruciate.
La piazza dell’Ayuntamiento, al calar del sole, regala poi suggestivi spettacoli con i palazzi illuminati e la fontana, posta al suo centro, che di notte cambia colore.


Da qui, una piccola deviazione, in direzione del Mercado Central: il luogo perfetto per avvicinarsi alla cultura locale, prima di andare alla scoperta del cuore del centro storico di Valencia.
4) Il Mercado Central
Il Mercado Central, uno dei più grandi mercati coperti d’Europa, è ospitato all’interno di un palazzo Art Nouveau, caratterizzato da vetrate colorate, una grande cupola in ferro battuto e le facciate esterne, decorate con raffinate ceramiche dipinte a mano.




Al suo interno vi sono quasi 1000 bancarelle sulle quali si possono trovare frutta e verdura, provenienti dalla Huerta valenciana, carni e pesci, ma anche spezie, salumi, formaggi, prodotti da forno, olive e vino.

Girare tra le sue bancarelle, non è semplicemente comprare del cibo, ma è una vera propria immersione nella cultura valenciana e nei suoi odori e sapori. Un ambiente molto colorato che, nonostante sia un’attrazione turistica, ha conservato tutto il suo aspetto genuino, tanto che viene frequentato regolarmente dai valenciani che vi si recano per fare la spesa.


Considerato che il Mercado Central è aperto solo al mattino fino alle 15:00 (dal lunedì al sabato dalle 7.00 alle 15.00 e chiuso la domenica) è il luogo perfetto per una pausa golosa all’ora di pranzo e assaggiare un bocadillo de jamon serrano y tomate. Può sembrare un semplice panino con prosciutto crudo e pomodoro, ma in realtà non è del pomodoro tagliato a fette, ma piuttosto una crema vellutata, senza semi, di pomodoro, alla quale si aggiunge un goccio di olio extravergine di oliva ed un pizzico di sale.
Perfetto da mangiare in piedi, per strada, con lo jamon che straborda da entrambi i lati, così semplice, eppure dal sapore così intenso, un vero e proprio classico della cucina spagnola.
Da qui il tour a piedi, alla scoperta di Valencia, non può che proseguire con la visita della Lonja de la Seda, situata proprio di fronte al Mercado Central.
5) La Lonja de la Seda
Quasi nascosta nel centro storico della città, la Lonja de la Seda (la Borsa della Seta) è il simbolo del periodo d’oro di Valencia, nella prima parte del XVI secolo, infatti, la città era il centro del commercio valenciano e in particolar modo del commercio della seta, tanto che in città si contavano più di 200 botteghe.

L’edificio è considerato una delle strutture, in stile tardo gotico, meglio conservate in Europa e per questo motivo è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Sarà che vi si accede da un ingresso secondario che immette in un insospettabile giardino interno di aranci, il Patio de los Naranjos con al centro una piccola fontana a forma di stella a otto punte o sarà per l’aspetto austero di questo edificio, che ricorda tanto la struttura di un castello medievale, ma non si è minimamente preparati a ciò che si vedrà al suo interno ed in particolare alla magnifica Sala de Contratación, dove un tempo i mercanti si riunivano per firmare i contratti.


Un ambiente spettacolare, grazie al tetto formato da volte, sostenute da alte colonne a spirale, un gioco armonico di linee e geometrie, dove tutto è perfettamente bilanciato e le linee verticali spingono lo sguardo verso l’alto.

Da qui ci si dirige, poi, verso la piazza che è considerata il cuore del centro storico: Plaza della Reina.
6) Plaza de la Reina
Contrariamente a quanto si creda, Plaza de la Reina non è una delle piazze più antiche di Valencia, ma è sicuramente una delle piazze più importanti della città.
E’ una piazza molto vivace con tanti ristoranti, bar e negozi e al centro un delizioso giardino, ricco di alberi di aranci e di aiuole fiorite.

Con i suoi eleganti palazzi storici, che fanno da cornice, Plaza de la Reina è una piazza ricca di fascino, il vero e proprio fulcro della città che fa da ingresso alla Ciutat Vella, ovvero alla città vecchia fatta di piccole stradine.
E’ proprio in questa piazza che si trova, poi, una delle porte di accesso alla Cattedrale, la Puertas de los Hierros, protetta da una cancellata in ferro battuto. Ai due estremi della piazza spiccano, inoltre, l’imponente mole del campanile della Cattedrale, il Miguelete, e quello esagonale barocco della Chiesa di Santa Catalina.


Nella piazza si trova, inoltre, il chilometro zero delle autostrade radiali di Valencia, la numerazione civica della città inizia, poi, proprio da Plaza de la Reina.
7) La Cattedrale, il Miguelete e il Santo Graal
La Cattedrale, il cui nome completo è Iglesia Catedral-Basílica Metropolitana de la Asunción de Nuestra Señora de Valencia, comunemente chiamata dai valenciani La Seu (La Sede), venne edificata lì dove un tempo sorgeva la vecchia moschea Balansiya (ovvero il nome con la quale Valencia veniva chiamata durante la dominazione musulmana).
Oggi la cattedrale è un mix di stili architettonici, dal romanico al barocco, tra i quali predomina su tutti lo stile gotico, anche se appena entri, al primo impatto, si nota subito la differenza rispetto alle cattedrali gotiche europee, l’altezza delle navate, infatti, è piuttosto ridotta.

La Seu oltre a collegare due delle piazze simbolo della città: Plaza de la Reina e Plaza de la Virgen, presenta una peculiarità legata alla presenza di tre diversi portali d’accesso nei quali è possibile riconoscere i tre stili architettonici che caratterizzano la Cattedrale.
La Puerta de los Hierros, quella che si apre su Plaza de la Reina, è in stile spiccatamente barocco, ed è chiamata, così, per la cancellata in ferro battuto che chiude il sagrato.
La Puerta de los Apostoles (Porta degli Apostoli) si apre, invece, su Plaza de la Virgen, in stile gotico, sovrastata da un grande rosone con il simbolo della stella di Davide, è chiamata, così, perchè ai suoi lati sono rappresentati i 12 apostoli, 6 per ogni lato.

Storicamente questa porta è la più importante della Cattedrale di Valencia, perchè proprio di fronte ad essa si riunisce da secoli, ogni giovedì alle 12:00, il Tribunale de las Aguas (Tribunale delle Acque) il più vecchio tribunale riconosciuto, le sue prime sedute risalgono addirittura alla fine del IX secolo. Le decisioni di questo tribunale, composto da 8 membri, eletti democraticamente ogni due anni dagli stessi irrigatori, che indossano la tipica blusa nera della gente di campagna, sono esecutive e inappellabili a tal punto da essere riconosciute anche dallo stesso stato spagnolo. Le controversie relative all’uso delle acque per irrigare i campi di Valencia vengono trattate per direttissima, con una procedura esclusivamente verbale e in lingua valenziana.
La terza porta è la Puerta de l’Almoina (almoina in valenciano significa “elemosina”, un tempo, infatti, in questa piazza si trovava un edificio con la funzione di sussidio per i bisognosi) è la porta più antica della Cattedrale, in stile romanico, e sostituisce quello che un tempo era l’ingresso all’antica moschea.



Nella Cattedrale di Valencia è possibile, poi, vedere da vicino una delle reliquie più controverse e ricercate della storia e della letteratura, oggetto di pellicole cinematografiche, romanzi e studi: il Santo Graal (el Santo Cáliz) la coppa dalla quale si ritiene abbia bevuto Gesù durante l’ultima cena. La cui storia si mescola con la leggenda, tanto da far dubitare della sua reale esistenza.
Secondo la tradizione dopo l’ultima cena, Pietro, il primo papa, avrebbe portata a Roma il calice e, qui, venne utilizzato da numerosi papi per il rito liturgico fino a Papa Sisto II, il quale, prima di essere messo a morte durante le persecuzioni contro i cristiani, lo avrebbe affidato nelle mani del diacono Lorenzo, il futuro San Lorenzo, che riuscì a farlo arrivare nella sua città natale, Huesca, in Spagna.
Durante l’invasione musulmana il calice fu, poi, nascosto in diversi monasteri sui Pirenei. Fu, infine, il re Alfonso il Magnanimo, intorno alla prima metà del 1400, a portare la reliquia prima nel palazzo di Valencia e successivamente nella Cattedrale. Non vi è certezza che questo sia realmente il Santo Graal, ma resta il fatto che ancora oggi fedeli e persino due Papi, hanno pregato nella Cappella del Santo Graal, un luogo affascinante nella sua semplicità, una cappella a pianta quadrata, dalle linee gotiche, caratterizzata da pareti realizzate in pietra lavorata. Un luogo altamente suggestivo, enfatizzato dallo spettacolare soffitto: una volta gotica a crociera con forma di una stella a 8 punte. Che siate credenti o meno, è sicuramente un’emozione particolare trovarsi dinnanzi al Santo Graal, a questo calice realizzato in agata corallina, proveniente da Antiochia che nei secoli è stato arricchito con oro e pietre preziose tra le quali smeraldi e rubini e che oggi viene custodito in una teca, incorniciata da un meraviglioso altare con rilievi in alabastro.



L’altro simbolo della Cattedrale, che vi sorge proprio accanto, è la torre campanaria, in stile barocco, conosciuta come il Miguelete, o Micalet in valenciano, chiamata così perché nella parte più alta della torre si trova una campana chiamata “Miguel”, in onore dell’Arcangelo San Michele, il santo che aveva il compito di proteggere la città di Valencia.
Salire sul Miguelete è una di quelle esperienze da fare assolutamente a Valencia. Vi ritroverete a percorrere i 207 gradini della scala a chiocciola, posta all’interno del campanile, che vi condurrà ad una terrazza situata in cima al Miguelete e da qui potrete godere di una delle migliori viste panoramiche di tutta Valencia.

Una volta scesi, ci si ritrova nuovamente in Plaza de la Reina, qui, se si alza lo sguardo in direzione del Miguelete, si può scorgere, al centro, una piccola finestra, alla quale è legata una curiosità. Questa finestra dà, infatti, su una sala interna, conosciuta come “sala delle prigioni”, che in realtà, in tempi passati, al dispetto del nome, veniva utilizzata come nascondiglio da chi sfuggiva alla giustizia, ed otteneva dalla Chiesa il diritto di asilo e d’immunità essendosi rifugiato in un luogo sacro.

Questa sala, sin dal momento della sua costruzione, viene illuminata da un fascio di luce, una sola volta all’anno: ogni 15 Agosto, giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, sempre allo stesso orario intorno alle 10:15.
8) Plaza de la Virgen
Da Plaza de la Reina basta voltare l’angolo e ci si ritrova in una delle piazze più belle di tutta Valencia, soprattutto alla sera quando è illuminata: Plaza de la Virgen.
Da qui, si può ammirare in tutto il suo splendore la Cattedrale e vedere il passaggio, costruito intorno al 1600, che collega la Cattedrale con l’altra grande basilica che si affaccia sulla piazza, la Basilica della “Virgen de los Desamparados” (Vergine degli Abbandonati) uno dei monumenti architettonici, in stile barocco, più prestigiosi di tutta Valencia.

Plaza de la Virgen è conosciuta nel mondo anche per la fontana che troneggia al suo centro: la Fuente del Tùria, una delle fontane più famose della città, dedicata al Turia, il fiume che lambisce Valencia e agli otto suoi canali d’irrigazione.

La fontana presenta al centro una grande statua, in bronzo, di un uomo barbuto, collocato in posizione distesa, che rappresenta il fiume Turia, con in mano un “corno dell’abbondanza” pieno di frutta, circondato da figure femminili, con un’anfora in mano, dalla quale sgorga acqua, che rappresentano le otto “acequias”, gli otto canali d’irrigazione che ricevono l’acqua direttamente dal Turia con lo scopo d’irrigare la campagna valenciana.
Da qui passeggiando tra le viuzze del Barrio del Carmen, il quartiere più antico e più colorato di Valencia: qui ogni muro, portone e saracinesca è sapientemente dipinta con un murales, ci si dirige verso una delle antiche porte della città, uno dei monumenti meglio conservati di tutta Valencia: le Torres de Serranos.
9) Le Torres de Serranos
Le Torri de Serranos sono una delle dodici porte delle antiche mura della città, considerate, anche, le porte di accesso in stile gotico più grandi d’Europa.

Insieme alle Torri di Quart, costruite a loro immagine, sono gli unici resti, giunti fino ai nostri giorni, della muraglia difensiva di Valencia, che venne abbattuta a metà del XIX secolo.

Dalla terrazza delle Torri de Serranos si gode di uno splendido panorama su Valencia e sui giardini del Turia.


Se volete andare alla scoperta dei luoghi più emblematici di Valencia, in compagnia di una guida esperta della città, non perdetevi l’opportunità di partecipare un Free Tour di Valencia (in inglese) qui il link per prenotare.
10) I Giardini del Turia
I Giardini del Turia sono uno dei luoghi di cui i valenciani vanno più fieri e che amano particolarmente: si estendono sul vecchio letto del fiume Turia che fu fatto deviare per evitare le continue inondazioni della città.

Oggi, sono il più grande parco urbano di Spagna che collega il Bioparc alla Ciudad de las Artes y las Ciencias (la Città delle Arti e delle Scienze); il polmone verde di Valencia: nove kilometri dove poter passeggiare, tra palme e alberi di arance, stagni, piante aromatiche, fontane decorative e roseti, ma anche correre, andare in bicicletta e per i più piccoli sono stati allestite diverse aree giochi. La giornata alla scoperta dei luoghi più belli del centro storico di Valencia non può che concludersi qui, nel polmone verde della città, seduti su una delle sue tante panchine.
E, da qui, poi, magari dirigersi verso il mare per ammirare uno degli splendidi tramonti di Valencia a bordo di un catamarano. Qui il link per acquistare i biglietti.
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