Barcellona è una di quelle città che ti seduce e conquista al primo sguardo.
Vivace, allegra, colorata, affascinante e con una grandissima energia, celebre per l’arte e per le opere dall’architetto Antonio Gaudì, con la sua atmosfera internazionale, è una delle più belle città Europee.
Ci sono talmente tante cose da vedere a Barcellona che sarebbe necessario almeno una settimana, ma non disperate se avete a disposizione solo tre giorni.
Ecco un itinerario per vivere al massimo la capitale della Catalogna, una delle più coinvolgenti città d’Europa.
Barcellona a dispetto delle apparenze, non è una città grandissima, dispone di un’ottima rete di trasporti aperti fino a tarda notte, tra cui un’efficiente metropolitana che consente di muoversi agevolmente e rapidamente da un capo all’altro della città. Sebbene tante attrazioni siano raggiungibili a piedi, scegliere il giusto quartiere dove soggiornare è fondamentale se si ha poco tempo per visitare la città.
Il mio consiglio è quello di alloggiare in una zona centrale, il quartiere di Eixample rappresenta un’ottima zona: un tempo abitato dall’alta borghesia spagnola, oggi è il quartiere più raffinato e alla moda di tutta Barcellona (qui si trovano le più prestigiose boutique). Un quartiere tranquillo, caratterizzato da ampi viali alberati e dalla sua architettura modernista, una zona molto comoda per raggiungere le principali attrazioni della città. Qui sorgono, infatti, la Sagrada Familia e lungo il Paseo de Gracia, Casa Batlló e Casa Milà, detta La Pedrera.
Sebbene non sia uno dei quartieri più economici è possibile trovare hotel con un ottimo rapporto qualità prezzo, senza spendere un patrimonio. Io ho soggiornato presso l’Hotel Astoria, situato in un tipico edificio modernista, un boutique hotel a 3 stelle, dallo stile elegante e moderno, situato vicino all’Avenida Diagonal e al Paseo de Gracia, la zona commerciale più chic della città.
Una curiosità, questo hotel è un vero e proprio museo, il pianterreno ospita, infatti, una mostra permanente che accoglie la più grande collezione al mondo di dipinti e disegni di Ricard Opisso, (oltre 250 opere) uno dei grandi disegnatori catalani che meglio ha saputo rappresentare la vita barcellonese della prima metà del XX secolo.

Le opere fanno parte della collezione d’arte privata del Derby Hotels Collection, nata per volontà di Jordi Clos, presidente e fondatore di una delle società alberghiere di maggior prestigio in Spagna.
Della collezione fanno parte, anche, numerosi manifesti modernisti e Art Nouveau, dell’inizio del XX secolo, che vennero utilizzati per pubblicizzare feste popolari e grandi eventi di Barcellona, tra cui l’Esposizione Universale del 1929.
Per ottimizzare il tempo e vivere il meglio le bellezze di Barcellona vi consiglio di utilizzare il più possibile la metropolitana. Può essere utile, perciò, acquistare la Tessera HOLA BCN un abbonamento che offre viaggi ILLIMITATI a bordo di tutti i mezzi di trasporto di Barcellona, inclusi il treno, la metro e il bus 46 della compagnia TMB che collegano l’aeroporto con il centro di Barcellona e viceversa.
In questo modo non solo non avrete la preoccupazione di dover comprare ogni volta un ticket nuovo, ma risparmierete anche (un singolo ticket, che non consente nessun cambio di linea, costa, infatti, 2,40 €).
Esistono tessere per 48, 72, 96 e 120 ore (cioè 2, 3, 4 o 5 giorni), potete comprare la tessera HOLA BCN online e poi ritirarla al punto di informazione turistica situato presso il terminal dell’aeroporto.
1 giorno
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Casa Milà
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Barrio Gotico:
- Cattedrale di Barcellona
- Il Pont del Bisbe
- Plaça de Sant Jaume
- Plaça Reial
Appena atterrata all’aeroporto El Prat di Barcellona, il tempo di ritirare la Hola BCN, ed eccomi in metro per raggiungere l’Hotel Astoria, sbrigo le formalità del check -in, lascio la valigia in camera e sono pronta per andare a Casa Milà, che dista appena qualche centinaia di metri dall’hotel, a dire il vero l’avevo già intravista appena scesa dalla fermata Diagonal della metro.
Casa Milà
Casa Milà, popolarmente conosciuta come “La Pedrera” (in catalano “pedrera” significa “cava”) è l’ultimo edificio realizzato da Antoni Gaudí, dopo si dedicò esclusivamente alla costruzione della Sagrada Familia. Situata nel quartiere dell’Eixample, nell’elegante viale del Passeig de Gràcia, la via dello shopping di Barcellona, dove sono presenti i negozi dei più importanti marchi d’abbigliamento internazionale, ma anche negozi di grandi catene come H&M e Zara.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1984, non è solo un museo, ma anche un centro espositivo gestito dalla Fondazione Catalunya-La Pedrera. Inoltre, ad oggi, è l’unica opera di Gaudí ad essere ancora abitata, alcuni appartamenti vengono, infatti, usati come residenze familiari, altri come uffici.
La Pedrera è un’opera senza tempo, che non passa mai di moda, capace di stupire il visitatore: con la sua grande facciata in pietra dalla superficie ondulata, realizzata grazie ad un affascinante gioco di convessità e concavità, reso possibile da un particolare modo di intagliare la pietra.

Nella Pedrera è evidente non solo il rifiuto di Gaudì per le linee rette, ma anche una diversa concezione dello spazio abitativo, molto moderna, l’edificio anticipa, infatti, l’architettura del ventesimo secolo. Gaudì progettò due blocchi di case, con accessi indipendenti, collegati da due grandi cortili dalle forme sinuose.

Una delle parti più spettacolari dell’edificio è, senza dubbio, la sua terrazza con le sue grandi torri di ventilazione e i camini trasformati in opere dell’arte: da lassù la vista della città è qualcosa che lascia senza fiato. Qui per acquistare i biglietti.

Dopo una breve pausa caffè da Starbucks, di nuovo in metro direzione il Barrio Gotico, il quartiere più antico della città, con le sue stradine ricche di costruzioni medievali, sicuramente uno dei più belli da vedere a Barcellona.
Barrio Gotico
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Cattedrale di Barcellona
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Il Pont del Bimbe
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Plaça de Sant Jaume
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Plaça Reial
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L’origine del Barrio Gotico risale all’epoca romana, di cui sono ancora ben visibili le tracce dell’antico villaggio romano (chiamato Bacino) circondato da mura in pietra. Passeggiare tra i suoi edifici, piazze e stradine è come fare un salto nel Medioevo, tutto è perfettamente conservato.

Il momento migliore per visitarlo è nel tardo pomeriggio, quando alle prime luci della sera si accendono le luci gialle delle case che enfatizzano le linee tipiche dell’architettura gotica.
Nel fitto dedalo di viuzze e vicoli, ogni angolo regala un’esperienza unica, un luogo misterioso, dall’atmosfera rarefatta. Per il suo splendido labirinto di stradine è uno di quei quartieri da visitare esclusivamente a piedi.
Simbolo del Barrio Gotico è la maestosa Cattedrale, dalle linee gotiche, con le forme slanciate verso il cielo.
Cattedrale di Barcellona
La Cattedrale di Barcellona è una delle chiese più rinomate d’Europa, con alle spalle una storia secolare, la sua costruzione risale, infatti, al 1298, anno in cui cominciarono i lavori di ristrutturazione della precedente cattedrale romanica.
Il suo nome ufficiale è Cattedrale della Santa Croce e di Santa Eulalia venne, infatti, dedicata alla Santa Croce e a Sant’Eulalia, la santa bambina e co-patrona di Barcellona che, secondo la leggenda, divenne martire a soli 13 anni per mano delle persecuzioni dell’imperatore romano Diocleziano. Con la sua inconfondibile facciata, caratterizzata dal bellissimo portale strombato, sovrastato da una serie di appuntiti archi gotici, iscritti l’uno dentro l’altro, è conosciuta anche con il soprannome di “la Seu”, che in catalano significa “la sede”, oggi sede arcivescovile della città.

Imperdibile una visita al suo interno per ammirare le cappelle piene di tesori nascosti, lo splendido coro di legno intagliato e il suo chiostro, adornato da palme e alberi di arance, con la bellissima fontana al centro, dove vengono accudite le 13 oche bianche che simboleggiano non solo gli anni del martirio di Santa Eulalia, ma anche il numero di torture subite dalla santa.
Visitare la Cattedrale non è solo un’esperienza religiosa, ma permette di comprendere meglio la storia della città. Da non perdere, poi, la visita alla terrazza (ingresso a pagamento): un ascensore vi condurrà fino al tetto, da qui potrete godere di una spettacolare vista a 360º della città, ed ammirare, da una diversa prospettiva, il campanile e i leggendari gargoyles, le sculture in pietra che solitamente sporgono dalla sommità delle cattedrali gotiche e che rappresentano creature mostruose (le più conosciute sono quelle di Notre Dame di Parigi).
La Cattedrale di Barcellona è aperta al pubblico tutti i giorni. In alcune fasce orarie della giornata:
– lunedì – venerdì: 10:00 – 14:00 e 15:00 – 17:30 (ultimo accesso 17:00);
– sabato e prefestivi: 10:00 – 17:00 (ultimo accesso 16:30)per accedervi è necessario acquistare un biglietto che permette di accedere al piano terra, al chiostro, al coro ed alle terrazze.
Durante le celebrazioni delle messe, invece, l’ingresso è gratuito, è possibile, però, accedere solo al piano terreno e al chiostro:
– dal lunedì – venerdì: 8:30 – 12:30 e 18:00 – 19:30,
– sabato e prefestivi: 8:30 – 12:30 e 17:00 – 20:00,– domenica e festivi: 8:00 -13:45 e 17:00 – 20:00.
Trovarsi ai piedi della cattedrale ed ammirarla in tutta la sua sontuosità, con la torre centrale che si innalza in cielo per ben 70 metri, è un’esperienza emozionante, che viene amplificata alla sera, quando ci si ritrova avvolti dal buio e la Cattedrale è sapientemente illuminata.
L’atmosfera che si respira è davvero suggestiva.



A pochi passi della Cattedrale, vi è uno dei luoghi più fotografati del Barrio Gotico, ma anche dell’intera Barcellona: il ponte del Bisbe (o ponte del Vescovo, in catalano bisbe significa vescovo) situato proprio nel cuore della città vecchia, un luogo fitto di leggende e misteri.
Il Pont del Bisbe
E’ una delle più famose cartoline del Barrio Gotico, impossibile passarvi e non fermarsi per scattare una foto.

Diversamente da quello che si potrebbe pensare il ponte del Bisbe è un’opera relativamente giovane, fu realizzata, infatti, solo nel 1928, nel corso di un’imponente progetto di ristrutturazione del Barrio Gotico affidata ad un architetto modernista, discepolo di Gaudì, Joan Rubiò i Bellver.
Nonostante il ponte non abbia neppure un secolo di vita, si integra perfettamente nel contesto gotico del Barrio tanto da sembrare una costruzione assolutamente originale. Intorno a questo ponte sospeso circolano numerose leggende e misteri, in particolare legate all’inquietante teschio trafitto da un pugnale che si può scorgere tra le decorazioni del ponte. Secondo una leggenda, se mai il pugnale venisse estratto dal teschio, l’intera Barcellona crollerebbe.

Da qui con una piacevole passeggiata di cinque minuti raggiungo una delle più belle piazze del Barrio Gotico: Placa Sant Jaume.
Plaça de Sant Jaume
Situata nel centro del Barrio Gotico, la piazza, un tempo centro dell’antica Barcellona romana (Barcino), oggi è il cuore amministrativo della Barcellona. Su di essa si affacciano l’imponente Palau de la Generalitat (sede del governo catalano), un palazzo del XV secolo splendidamente decorato e il quattrocentesco Ajuntament (municipio), attualmente ufficio del sindaco di Barcellona. Entrambi gli edifici non sono, purtroppo, normalmente aperti al pubblico.
Plaça Reial
A poca distanza sorge una delle piazze più accoglienti e vivaci di tutto il Barrio Gotico che alla sera diventa una tappa obbligata della movida di Barcellona: Placa Reial.

Una piazza dalla forma quadrata, incorniciata da palazzi eleganti e portici sotto i quali si possono trovare una miriade di bar e ristoranti. Nella piazza spiccano una grande fontana e le maestose palme che le conferiscono un tocco decisamente esotico.

Qui si possono ammirare anche alcune delle primissime opere del genio di Gaudì, due singolari lampioni con sei braccia che sostengono delle lampade di cristallo e piccole decorazioni floreali di colore rosso.
Il Barrio Gotico non è un solo un museo sotto al cielo; ma è anche un luogo vivo, ricco di antiquari, librerie, negozi che alla sera si anima con i suoi mille ristoranti, bar e locali. Il luogo perfetto per concludere la serata assaggiando le specialità gastronomiche.
Vi è davvero l’imbarazzo della scelta, il rischio è, però, quello di ritrovarsi in uno di quei ristoranti prettamente turistici.
Dopo una breve ricerca, la scelta ricade su un piccolo locale caratteristico Bodega Biarritz 1881, scoperto quasi per caso, situato proprio nel centro del Barrio Gótico, molto accogliente con luci soffuse.

Vista la varietà di tapas proposte, principalmente a base di carne, il mio consiglio è lasciarsi consigliare nella scelta dai camerieri, i quali durante l’ordinazione vi chiederanno se avete particolari preferenze o se avete qualche intolleranza od allergia. Ogni piatto era delizioso, curato nei minimi dettagli e spiegato dai gentilissimi camerieri. Cibo di qualità ad un prezzo conveniente. Senza dubbio le più buone tapas che abbia mai mangiato.
2 giorno
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Sagrada Familia
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Casa Batlò
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La Sagrada Familia
Il secondo giorno inizia un po’ sonnolente, complice anche l’atmosfera di Barcellona che, come tutta la Spagna, fatica a svegliarsi presto, una rapida colazione e sono già in metropolitana, salgo i gradini della fermata, mi giro ed eccola, la Sagrada Familia, che mi appare in tutta la sua grandezza: è davvero maestosa!

Un luogo, che non ha rivali al mondo, per bellezza e suggestione, dove regna una spiritualità moderna, così lontana dalle classiche cattedrali alle quali siamo abituati.
Dichiarata Patrimonio dell’umanità, è una grande basilica cattolica, consacrata soltanto nel 2010 e tutt’ora in costruzione dal 1882.
A differenza di quanto si possa pensare non fu Gaudì a posare la prima pietra. Il progetto originale era dell’architetto Francesc de Paula Villar, che a causa dei contrasti col comune decise di abbandonare l’impresa.
Gaudì iniziò a seguire la costruzione nel 1883 e dedicò gli ultimi 43 anni della sua vita quasi esclusivamente alla realizzazione della Sagrada Familia. Quando morì nel 1926 la costruzione era solo a un quarto dell’intero progetto, ma lasciò i suoi progetti in modo che gli architetti che sarebbero venuti dopo di lui potessero finire il lavoro.
Ancora oggi l’opera è incompiuta, la chiesa doveva essere completata nel 2026, anno del centenario della morte di Gaudí, ma negli ultimi anni, in seguito alla pandemia da Covid, questa data è stata dichiarata irraggiungibile. Il grosso dei lavori, infatti, non potrà ripartire prima del 2024, a causa della drastica riduzione di incassi provocata dal minor numero di visitatori.
L’intera Sagrada Familia, infatti, dalle origini ad oggi, è interamente finanziata dai biglietti dei visitatori e da donazioni anonime private.
La Sagrada Familia è uno dei capolavori di Gaudì, massimo esponente del modernismo catalano.
La vastità del progetto, l’uso di forme rigorosamente non geometriche ed elementi che imitano la natura, fanno della Sagrada Familia uno dei principali simboli di Barcellona e una tappa obbligata per chiunque si rechi a Barcellona.
Un progetto maestoso dedicato alla vita di Gesù che prevedeva una complessa simbologia:
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3 facciate esterne dedicate ai 3 momenti più importanti della vita di Cristo: Natività, Passione e Gloria;
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18 torri dedicate a diverse figure religiose, di varie altezze, a seconda della gerarchia:
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4 torri per gli evangelisti,
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12 torri, sulla Facciata della Natività, per gli apostoli,
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2 torri, che supereranno le altre in altezza, dedicate alla Vergine Maria e a Gesù, quest’ultima sormontata da una croce che raggiungerà i 172 metri di altezza, rendendo, così la Sagrada Familia, al suo completamento, non solo l’edificio più alto di Barcellona, ma anche la chiesa più alta del mondo.
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Delle tre facciate quella della Natività, dall’aspetto neogotico, dedicata all’evento gioioso della nascita di Gesù, ricca di decorazioni con motivi vegetali e divisa in 3 portali dedicati alle virtù teologali (Speranza, Fede e Carità) è sicuramente la più scenografica e più fotografata. (Una curiosità nelle cartoline di Barcellona le perenni gru che si innalzano verso il cielo vengono sapientemente eliminate con programmi di fotoritocco).



La facciata della Passione, invece, (con tre portali in bronzo, dedicati, rispettivamente alla Fede, alla Speranza e alla Carità, che riproducono passi dei Vangeli), priva ornamenti e decorazioni, colpisce, in modo particolare per le sue sculture sottili ed emaciate.

Fu concepita dallo stesso Gaudí come una facciata più austera e semplificata, proprio per riflettere la sofferenza di Cristo durante la crocifissione.

Sulla facciata della Passione si può scorgere anche un quadrato con all’interno dei numeri: la somma dei numeri delle verticali, delle orizzontali delle diagonali, quelle delle quattro caselle centrali e quelle degli angoli è sempre 33, chiaro riferimento all’età di Gesù quando venne crocifisso, ma anche al massimo grado di uno degli ordini iniziatici della massoneria.

Questo quadrato è conosciuto anche come il quasi quadrato magico di Subirachs, dal nome dello scultore, Josep Maria Subirachs, che realizzò l’impianto scultoreo sulla facciata della Passione. Questo crittogramma non è proprio un quadrato magico. Poichè mancano il 12 e il 16, mentre il 10 e il 14 sono ripetuti due volte, questo per far sì che il numero ottenuto sia sempre 33. Nel quadrato magico, invece, sono presenti tutte le cifre che vanno dal numero 1 al numero 16 e il risultato della somma è sempre 34.
La terza facciata, quella della Gloria, dedicata alla gloria celeste di Gesù, è stata l’ultima ad essere stata realizzata, i lavori sono iniziati solo nel 2002. Di questa facciata Gaudí abbozzò soltanto le linee generali perché era cosciente che non l’avrebbe mai realizzata, ma lasciò libertà di esecuzione agli architetti che avrebbero continuato il progetto dopo di lui.
Se gli esterni della Sagrada Familia sono rinomati a livello mondiale per la bellezza e la complessità dei dettagli scolpiti, l’interno non è da meno, una straordinaria sinfonia di simboli mistici nei quali Gaudí utilizzò tutta la sua esperienza e l’utilizzo di nuove tecniche per creare uno stile ispirato alla natura, dove tutti gli elementi fossero in perfetta armonia.

Sono proprio gli interni che permettono di comprendere lo stile architettonico naturalista-gotico di Gaudí. L’interno della Sagrada Familia è stato, infatti, pensato come un bosco fatto di pietra e di luce: le colonne hanno la forma di tronchi d’albero che si innalzano verso il soffitto della chiesa.

All’interno della Sagrada Familia ciò che colpisce, poi, è il gioco di colori e luci che si possono ammirare, grazie ai raggi del sole che penetrano attraverso le grandi vetrate dai colori brillanti. Uno spettacolare gioco di colori con tonalità di rosso, verde, blu e giallo che si riflettevano sul soffitto e tutto intorno, cambiando a seconda dell’ora del giorno.

Da non perdere, poi, il museo della Sagrada Familia (incluso nel biglietto d’ingresso della Sagrada Familia), situato sotto il piano terra della chiesa, che ospita i modelli costruttivi di Gaudí, ma anche disegni, fotografie ed elementi di arredo liturgico che permettono di capire meglio il senso e la complessità dell’opera di Gaudí e l’ingegnosità delle sue tecniche per realizzare quest’opera unica al mondo.


Il tempo di una veloce pausa pranzo, nei pressi della Sagrada Familia, a base di empanadas calde e croccanti (dei fagottini ripieni di origine argentina) e nuovamente in metro, mi aspetta un altro dei capolavori di Gaudì: Casa Batlò.
Casa Batlò
Situata, come la Pedrera, su Passeig de Gracia, è un gioiello del modernismo catalano, già all’esterno stupisce con la sua facciata, dall’aspetto fiabesco, dalle linee sinuose e l’effetto di luminescenza creato dalle maioliche e vetrate colorate che richiamano alla mente il dorso di un drago.



La visita al suo interno è imperdibile per immergersi in un mondo fiabesco fatto di forme morbide e ondulate.

All’interno della casa in ogni dettaglio, anche in quelli più piccoli, si nota la firma di Gaudì. Ogni particolare è un’opera d’arte e ogni angolo regala una sorpresa.
A partire dal cortile centrale, rivestito di ceramiche in sfumature di azzurro, passando per le porte, le finestre, le maniglie ed i campanelli, ogni oggetto è stato personalizzato sfruttando al meglio le proprietà dei materiali, principalmente marmo, ferro battuto e legno.



La visita termina sul terrazzo, in mezzo ai colori delle maioliche si può ammirare una delle più belle vista di Barcellona dall’alto.

Per accedere vi consiglio di acquistare on line in anticipo il biglietto che trovate QUI, in questo modo non solo salterete la fila, ma anche risparmierete, visto che l’acquisto dei biglietti ai botteghini è più caro in quanto comprende anche i costi di gestione. Nel prezzo del biglietto è incluso anche un’audioguida “georeferenziata” (all’ingresso vi verrà consegnato uno smartphone che vi descriverà automaticamente gli ambienti ad ogni passaggio) che vi permetterà di passeggiare in un altro mondo e di comprendere la geniale fantasia di Gaudì.
Sebbene il prezzo non sia sicuramente economico, come del resto la maggior parte dei monumenti a Barcellona, la visita alla Casa Batlò è un’esperienza assolutamente da non perdere. Qui il link per acquistare i biglietti per Casa Batlò (un consiglio acquistate il biglietto Silver o Gold con accesso prioritario).
E’ ormai tardo pomeriggio quando decido di recarmi sulla Rambla.
La Rambla
Una delle cose più popolari da fare a Barcellona è, infatti, passeggiare lungo La Rambla, la via più famosa che attraversa il cuore della città.

Un lungo viale alberato, di 1,2 Km, con le mattonelle dal disegno ondulato che ricordano le onde del mare.
La Rambla, il cui nome deriva dall’arabo “raml” ovvero sabbia, sorge, sul letto di un antico corso d’acqua e collega Plaza Catalunya (una delle più grandi piazze della Spagna con 30.000 metri quadrati e principale snodo dei trasporti di Barcellona, da cui partono numerose linee di autobus oltre all’Aerobus, il bus espresso che porta in aeroporto) con il Mirador de Colom, (situato nei pressi del porto, una statua alta 60 metri raffigurante Cristoforo Colombo), eretto per l’Esposizione Universale del 1888. Colombo è raffigurato con il braccio teso ad indicare il mare e non come molti erroneamente pensano il continente americano che si trova, invece, nella direzione opposta. Ai piedi della colonna vi sono le statue di 8 grandi leoni).


A rigor del vero si dovrebbe parlare di “Les Ramblas” o Las Ramblas in castigliano, la Rambla è, infatti, suddivisa in diversi tratti, ognuno con il suo nome.
La Rambla è il luogo che racchiude l’anima festosa e vivace di Barcellona, con la gente che passeggia su e giù, ad ogni ora, i volti degli artisti di strada che la animano, i colori delle sue bancarelle di fiori e di souvenir, i negozi, i caffè all’aperto (molto turistici, spesso di bassa qualità e dai prezzi alti).
E’ un luogo divertente, a tratti stravagante, con alcune delle principali attrazioni che dovrete assolutamente vedere:
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il mercato della Boquería,
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la Casa degli Ombrelli,
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Il Gran Teatre del Liceu, il più importante teatro della Catalogna, dove si sono esibiti alcuni dei più grandi interpreti di tutti i tempi tra cui Pavarotti, la Callas e Placido Domingo,
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il mosaico di Mirò, situato di fronte al teatro del Liceu, incastonato nel marciapiede, dove ogni giorno tantissime persone vi camminano sopra senza nemmeno rendersene conto.
La Boqueria
Meta imperdibile a Barcellona anche solo per entrare a curiosare e fotografare i suoi colorati banchi è La Boqueria. Ufficialmente conosciuto come Mercat de Sant Josep de la Boqueria è considerato uno dei più grandi e pittoreschi mercati alimentari d’Europa e del mondo (attenzione è chiuso alla domenica).

Al suo interno si può trovare praticamente di tutto: dal pesce ai frutti di mare, dalle carni e al prosciutto, dalla coloratissima e freschissima frutta e verdura, alle spezie, dalla frutta secca ai dolci.




Non si tratta però solo di un mercato per turisti, molti barcellonesi si recano qui a fare la spesa, vi sono, anche, decine di bar di tapas, caffè e ristoranti, dove fermarsi per assaggiate dello jamón serrano oppure dei centrifugati di frutta esotica o della frutta fresca “da passeggio”, tutto ad un ottimo rapporto qualità prezzo. Sebbene ci si trovi sulla Rambla, dove notoriamente i locali e i bar propongono piatti a prezzi elevati, ma dalla bassa qualità, qui i prodotti sono tutti di altissima qualità con un ottimo rapporto qualità-prezzo.


La Casa degli Ombrelli (o Casa Bruno Cuadros)
Passeggiando sulla Rambla, circa verso la metà, al numero 82, ci si imbatte, poi, in un edificio particolare e singolare chiamato Casa degli Ombrelli (o Casa Cuadros), decorato con ombrelli, ventagli in stile Giapponese e un grande drago, in ferro battuto che sorregge una lanterna, un esempio di architettura modernista con elementi decorativi che ricordano il Giappone.


Nell’800 il palazzo era un negozio di ombrelli e questo drago, insieme alle decorazioni a forma di ombrello sulla facciata del palazzo, vennero utilizzate per pubblicizzare il negozio.
Nella parte più meridionale della Rambla sorge il Mirador del Colom.
Mirador de Colom
Una statua alta 60 metri, raffigurante Cristoforo Colombo fu eretta per l’Esposizione Universale del 1888. Colombo è raffigurato con il braccio teso ad indicare il mare e non come molti erroneamente pensano il continente americano che si trova, invece, nella direzione opposta.

Ai piedi della colonna vi sono le statue di 8 grandi leoni. Una curiosità nel mondo vi sono 64 sculture dedicate a Colombo: questa di Barcellona è la più grande.


All’interno della colonna vi è un ascensore che permette di salire in cima per godere di una vista a 360 gradi di Barcellona. (Consultate il sito Ufficiale dell’Ufficio del Turismo di Barcellona per acquistare i biglietti e conoscere gli orari di apertura).
Dopo la lunga giornata alla scoperta delle meraviglie di Barcellona, la serata, non può che concludersi a base di sangria e tapas, in uno dei più singolari locali della Rambla: El Bosc de les Fades, situato a fianco del Museo delle Cere. Appena si entra si ha l’impressione di entrare in un mondo fatato, in un vero e proprio bosco in penombra, con alberi, lanterne, tavoli in legno, animali, ruscelli, gnomi e fate, un’ambientazione molto suggestiva e unica nel suo genere.
3 giorno
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Parc Guell
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Arco di Trionfo
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Barceloneta
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Fontana Magica
Il terzo giorno sveglia presto, per raggiungere il meraviglioso Parc Guell.
Prima, però decido di regalarmi una colazione in un locale molto chic ed elegante: il Farga, situato proprio al centro della Diagonal, la via più alla moda di Barcellona. Un caffè – ristorante, che mi accoglie con la sua atmosfera rilassata, dove si respira la raffinatezza di un tempo, con un’estrema attenzione a partire dall’arredamento e una pasticceria di altissima qualità.

Parc Güell
Parc Güell, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, è posizionato in cima a una collina rocciosa, con una superficie di circa 170 mila ettari è ritenuto uno dei più bei parchi urbani del mondo.
Il Parco nacque, nel 1900, per volontà dell’imprenditore Eusebi Güell (da cui il parco prende il nome) il quale commissionò a Gaudì la realizzazione, all’interno del parco, di un complesso di 60 alloggi di lusso architettonicamente all’avanguardia, ispirato agli esclusivi condomini britannici, per questo motivo lo chiamò, in inglese, Park Güell.
Per mancanza di interesse tra i compratori, le abitazioni non furono mai costruite, ad eccezione di due, tra cui quella usata a scopo dimostrativo, che fu acquistata, in seguito, dallo stesso Gaudì, dove vi trascorse, insieme alla famiglia, gli ultimi vent’anni della sua vita, fino alla sua morte, avvenuta nel 1926.
Oggi questa casa è l’attuale Casa Museo di Gaudí, visitabile, anche se l’ingresso non è compreso nel prezzo del biglietto del Parc Güell, in quanto non è di proprietà del parco.
Il Parc Güell è diviso in due principali zone, la Zona Forestale, ad accesso gratuito e la Zona Monumentale, dichiarata patrimonio dell’umanità, dove vi sono le principali attrazioni.
Nella Zona Forestale, una zona di bosco, situata a nord del Parco, ci si ritrova letteralmente immersi nella natura, sebbene non vi siano monumenti è un’esperienza da fare assolutamente, si ha l’impressione già dopo i primi passi di non essere neppure più a Barcellona, se si è fortunati ci si può imbattere anche in qualche musicista di strada che con la sua musica renderà il percorso in salita che conduce al punto più alto del parco, più piacevole!
Conosciuto anche come il Calvario, il Mirador del Turò de Les Tres Crues è una piccola collina di pietre sulla cui sommità si trovano tre croci orientate verso i quattro punti cardinali.
Attraverso una piccola scalinata laterale in pietra è possibile salire fino in cima e ammirare uno dei panorami più belli di Barcellona con vista sulla città e il mare in lontananza.
La zona monumentale è, sicuramente, quella più interessante dal punto di vista artistico ed architettonico: portici, elementi in ceramica, casette con i pinnacoli attorcigliati e scalinate monumentali che vi lasceranno senza fiato.


Il più famoso dei circa 3 chilometri di portici coperti, progettati da Gaudì, per il passaggio delle persone e delle carrozze, è il Portico della lavandaia che deve il suo nome alla somiglianza di una figura, scolpita in una delle colonne, con una lavandaia.


Il punto più bello del parco è, invece, Plaça de la Natura una grande terrazza dalla quale si può ammirare uno dei migliori panorama su Barcellona con lo sguardo si volge fino al mare.

La piazza che all’inizio del XX secolo, ospitava numerose manifestazioni sportive, sociali e culturali, è famosa nel mondo per la sua lunga panchina ondulata, rivestita da piccoli frammenti di ceramiche colorate realizzate con la tecnica del trencadìs che, a differenza del mosaico, prevede l’utilizzo di materiali di scarto di frammenti di ceramica e pezzi di vetro colorati.


La Placa de la Natura è sorretta dalle 86 colonne di ispirazione dorica, che compongono il tempio dorico (o sala Hipostila), originariamente progettato per ospitare un mercato coperto, dove la borghesia che vi avrebbe abitato nel complesso residenziale di Parc Güell avrebbe trovato tutto ciò di cui aveva bisogno.


Il punto più fotografato del parco è, invece, la scalinata del dragone, una scalinata doppia, divisa in più rampe con la famosissima salamandra, ricoperta da frammenti di ceramiche colorate, simbolo di Parc Güell e di tutta Barcellona.


Il parco è aperto tutti i giorni: gli orari di apertura della zona monumentale variano in funzione della stagione (vi consiglio di verificare sul sito ufficiale gli orari ed eventuali variazioni).
Le fasce orarie del mattino presto (dalle 7:00 alle 9:30) e della sera (dalle 20:00 alle 22:00) sono riservate esclusivamente ai residenti a Barcellona ed ai possessori di un apposito carnet per l’accesso libero. Un tempo in queste fasce orarie potevano accedere anche i turisti senza pagare il biglietto.
Per assicurarsi un posto in anticipo nella fascia oraria preferita è utile prenotare i biglietti online (siate puntuali vengono concessi solo minuti di tolleranza sull’orario indicato sul biglietto). Acquistate il biglietto d’ingresso direttamente sul sito ufficiale di Parc Guell, in altri portali on line il prezzo è più alto in quanto comprende anche il costo delle commissioni.
Se volete conosceremo le attrazioni più iconiche del Parco Güell, il capolavoro di Antoni Gaudí dichiarato Patrimonio dell’Umanità, potete anche decidere di prendere parte a un Free Tour del Parco Güell (in inglese).
La giornata prosegue in direzione di uno dei must di Barcellona, l’Arco di trionfo, un arco monumentale alto circa 30 metri, che si trova all’inizio di un largo viale pedonale frequentato da giovani, famiglie, sportivi che fanno jogging e artisti di strada e che conduce fino al Parc de la Ciutadella.
Arco di Trionfo
A differenza di quelli di Roma e Parigi, l’Arco di Trionfo di Barcellona non fu costruito per celebrare una vittoria militare, bensì per omaggiare il progresso economico, artistico e scientifico dell’umanità; fu, infatti, realizzato come porta di ingresso principale all’Esposizione Universale. Realizzato in mattone rosso, in stile mudejar, chiaro riferimento alla dominazione araba in Spagna, è un’opera imponente, dal notevole fascino: una foto di rito è d’obbligo!

Barceloneta
Dopo pranzo, direzione Barceloneta e le sue spiagge, ma prima una piccola deviazione, solo due fermate della metropolitana L1, per vedere un grattacielo dalla forma singolare che svetta nello skyline della città: la Torre Agbar. Sede di uffici, installazioni tecniche, servizi di vario genere, tra i quali un auditorio, l’interno non è, purtroppo, visitabile.
Il tempo di scattare una fotografia e sono nuovamente in metro: Barceloneta mi aspetta.
Uno dei quartieri più frizzanti di Barcellona con le sue spiagge, la marina, il porto, le sue stradine strette e perpendicolari, in cui sorgono case popolari un tempo abitate da pescatori e marinari, i panni stesi al sole sui tipici balconi, i ristorantini e i bar dove viene servito il pesce fresco di giornata.
Qui il tempo sembra essersi fermato, con la sua atmosfera pittoresca e popolare.
Percorro il Passeig de Joan de Borbó, la lunga passeggiata costruita in omaggio al Re Juan de Borbón, che porta fino al mare ed ecco le famose spiagge di Barcellona di sabbia dorata che si perdono a vista d’occhio. Il luogo perfetto per rilassarsi con in mano una cerveza, acquistata in uno dei tanti chiringuitos (chioschi caratteristici) che popolano le spiagge, sullo sfondo la sagoma del più famoso hotel della città il W Barcelona, conosciuto anche come Hotel Vela, il luogo perfetto per aspettare il tramonto.

(All’ultimo piano dell’hotel vi è anche un rooftop esclusivo, l’Eclipse Bar, aperto al pubblico).

Resterei ancora volentieri in spiaggia, ma la voglia di scoprire meglio Barceloneta, uno dei più visitati della città, è ancora tanta, mi incammino, così, lungo Passeig de Colom, il lungo viale costeggiato da palme e palazzi maestosi che parte dalla statua di Colombo, da cui prende il nome, e conduce al porto.

Un luogo vivace, allegro, frequentato non solo da turisti, ma anche dagli abitanti di Barcellona che qui si recano per fare jogging, andare in skate e monopattino. Il viale è anche un museo a cielo aperto, mi imbatto, infatti, in singolari sculture realizzate da artisti di fama internazionale tra cui:
– Barcelona’s Head (La testa di Barcellona)
Realizzata da Roy Lichtenstein, importante esponente della pop-art americana, in occasione dei i Giochi Olimpici del 1992. La scultura, coperta di tessere di mosaico, è un omaggio allo stile modernista catalano.


Ormeggiata nel porto di Barcellona vi è, poi, la Pailebot Santa Eulàlia, uno splendido tre alberi, un tempo, l’imbarcazione a vela, era utilizzata per il trasporto di tessili e sale verso Cuba e carichi di tabacco, caffè, cereali e legname durante il viaggio di ritorno in Spagna. Restaurata dal Museo Marittimo di Barcellona, oggi è possibile salirci a bordo per visitarla.

Proseguo la mia passeggiata fino ad imboccare La Rambla de Mar, una passerella in legno dalle forme ondulate che ricorda quella delle barche, che inizia dal monumento di Cristoforo Colombo e conduce all’enorme centro commerciale Maremagnum, circondato dal mare.

Il luogo ideale per riposarsi e fare una breve pausa, di fronte alla super colorata vetrina delle ciambelle della catena Dunkin non riesco a resistere.
E’ l’ultima sera in città, mi piacerebbe trascorrere la serata in uno dei tanti localini vicino al mare, ma decido di salutare Barcellona con lo spettacolo della Fontana Magica, la Fuente Magica in spagnolo.
(Per tutte le informazioni circa le giornate e gli orari degli spettacoli, che variano in base alle stagioni, potete consultare il sito ufficiale. Controllate sempre il sito perchè può, anche, capitare che a causa dell’emergenza siccità, gli spettacoli di luci, colori e musica, normalmente previsti, siano sospesi, fino a che l’emergenza non rientri).
Prima, però, ceno presso una Cerveceria molto carina, La Sureña che propone piatti con specialità spagnole a prezzi super ridotti! (A Barcellona vi sono ben 5 indirizzi della grande catena del sud della Spagna).
E’ quasi l’ora, ancora una volta in metro, direzione Plaza de Espana. Una piazza grandiosa, imponente, un vero e proprio trionfo di bellezza, con il lungo viale caratterizzato dalle due torri in stile veneziano, ispirate al Campanile di San Marco a Venezia che porta alla Fontana Magica e dalla Plaza de Tor (la grande arena, un tempo utilizzata per le corride, che fu abbandonata quando nel 2010 le corride divennero illegali in Catalogna, dopo un lungo restauro, oggi, ospita al suo interno un grande centro commerciale, che si sviluppa su 6 piani, l’Arenas de Barcelona).

Fontana Magica
Alla fine del lungo viale, ecco la Fontana Magica, sullo sfondo le quattro colonne del Montjuc, con in cima il Palau Nacional, che furono distrutte nel 1928 e ricostruite nel 2010 come simbolo della perseveranza, della cultura e identità catalana.
Pochi minuti ed inizia uno spettacolo di acqua, musica e luci che lascia senza parole: getti d’acqua colorati che si muovono a ritmo di musica, classica e moderna, sembrano quasi danzare e rappresenta appieno la vivacità dello spirito spagnolo.

Il luogo migliore per salutare Barcellona, ma tanto so che il mio non è un addio, ma solo un arrivederci.
Se volete andare alla scoperta dei luoghi più belli di Barcellona, in compagnia di una guida esperta della città non perdetevi l’opportunità di partecipare ad un Free Tour di Barcellona (in italiano), per andare alla scoperta degli affascinanti vicoli del Barrio Gotico. Qui il link per prenotare.
Oppure potete scegliere di partecipare a un Free Tour della Barcellona Modernista (in italiano) alla scoperta dei luoghi più emblematici del Modernismo catalano. Qui il link per prenotare.
Ero stata a Barcellona nel lontano 2007 ed avrò (si spera!) la fortuna di tornarci in primavera con il mio compagno che la vedrà per la prima volta! Ricordo che alloggiai proprio nel Barrio Gotico e passavo sempre davanti alla maestosa cattedrale! Spero, finalmente, di vedere anche all’interno la Sagrada Familia perché all’epoca c’erano ancora tantissime impalcature!
Credo che solo visitando la Sagrada Familia si riesca a cogliere tutto il genio e la grandezza dell’opera di Gaudì. Sono sicura che la Città sorprenderà tanto anche il tuo compagno !
Sono appena stata…e che dire? Solo WOW.
Il quartiere gotico è la Sagrada sono luoghi difficili da dimenticare..purtroppo avevo solo 2 gg e quindi tante cose ho dovuto saltare, ma non vedo l’ora di tornare!
E’ vero Barcellona ti lascia senza parole ! Anche io non vedo l’ora di tornarci !