Cosa vedere nei dintorni di Valencia: il Castello di Xàtiva

Nel cuore della Comunità Valenciana, incastonato tra le alture e le infinite distese dei vigneti si trova Xàtiva: un piccolo borgo medievale, dominato da un castello, posto in cima ad una collina boscosa.

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Da Valencia prendo un treno che, in circa 40 minuti, mi conduce a Xàtiva, ho modo, così, di vedere la celebre huerta, l’immensa campagna fertile e coltivata, che circonda Valencia, che man mano lascia spazio a un paesaggio più brullo, caratterizzato da antichi borghi che si scorgono in lontananza.

Potete acquistare un biglietto a Media Distancia (al costo di 5 euro, andata e ritorno) direttamente alla Estaciò del Nord di Valencia oppure dal sito ufficiale delle ferrovie spagnole, la Renfe.

Il borgo di Xàtiva caratterizzato, ancora oggi, da stradine strette, dove regna sovrano il silenzio, ha una storia antichissima, secondo alcune recenti scoperte archeologiche risalirebbe addirittura al periodo paleolitico.

Fu, però, in epoca romana che visse il suo periodo di massimo splendore, in quanto svolse un ruolo di rilievo sull’antica Via Augustea che, attraverso i Pirenei e lungo la costa mediterranea, collegava Roma a Cartagena e a Cadice.

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Xàtiva è conosciuta, anche, per essere la città natale del pittore José Ribera, detto lo Spagnoletto, oltre che per aver dato i natali a due importanti figure della famiglia dei Borgia che divennero Papi, Callisto III e Alessandro VI, la cui storia è legata al re Felipe V, il quale dopo aver vinto la battaglia di Almansa, durante la Guerra di Successione spagnola, ordinò che  Xàtiva venisse incendiata. Gran parte dei suoi edifici, che sono giunti fino a nostri giorni, infatti, furono costruiti nel corso del XVIII secolo.

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Nel Medioevo fu distretto amministrativo, sede vescovile e ospitò, anche, la prima fabbrica di carta in Europa.
Per la ricchezza del suo nucleo urbano antico e per la presenza di importanti monumenti, molti dei quali proclamati Beni di Interesse Culturale.  Xàtiva è stata stata dichiarata, nel 1982, Complesso Storico-Artistico.

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Nonostante ciò Xàtiva è famosa soprattutto per il suo Castello, uno dei più belli della Comunità Valenciana.
Questa fortezza è il simbolo per eccellenza di Xàtiva, a tal punto da essere raffigurata anche sul suo stemma.

Per raggiungere il castello, potete scegliere di prendere il piccolo autobus (attivo solo la domenica) che vi porterà direttamente in cima alla collina, andare in auto (tutti i giorni tranne la domenica) e parcheggiarla nei pressi del castello, oppure salire a piedi e percorrere i circa 3 km della strada a tornanti che conduce al castello, in uno scenario suggestivo, immersi tra il silenzio della natura.

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Visitare il Castello di Xàtiva significa fare un salto nel tempo, all’epoca in cui la cittadina era teatro di battaglie, intrichi e imprese epiche.


Appena arrivata in cima il panorama è mozzafiato, incorniciata dal verde della vegetazione, una doppia fortezza che si erge su due differenti alture, protetta da una muraglia altomedievale sulla quale spiccano diverse torri.

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Lo sguardo si perde all’orizzonte e si ha l’impressione di avere il mondo ai propri piedi.

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Il colpo d’occhio sul castello è impressionante: un’imponente fortezza, un mix di architettura iberica, romana, islamica e gotica, situata alle pendici del monte Bernisa che domina sulla città Xàtiva.

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In realtà il Castello di Xàtiva è costituto da due castelli, quello maggiore (Castillo Mayor) e quello minore (Castillo Menor) che si estendono sulla cima della collina.
Lo stile originario del castello di Xàtiva è iberico-romano, solo, successivamente venne modificato dagli arabi, che amliarono le mura fino a farle coincidere con quelle attuali.

Nel corso dei secoli, in particolare sotto il dominio della Corona d’Aragona e durante la Guerra di Successione spagnola, il castello ricoprì principalmente il ruolo di prigione.

Oggi della massiccia fortezza di un tempo ne resta poco più che l’ombra.

Sono comunque ben visibili le sue fondamenta e si distinguono chiaramente i perimetri del Castello Maggiore e di quello Minore.

Il castello era suddiviso in due aree distinte, una prevalentemente destinata a residenza dei regnanti, (Castello Maggiore) l’altra, invece, dedicata a scopo militare (Castello Minore), che veniva utilizzata per sorvegliare il territorio.


La fortezza sorge su un’altura che, sin dalla sua origine, fu strategica per la protezione e la sopravvivenza della città.

La forte pendenza (quasi verticale) dei fianchi della collina, su cui sorge, costituiva una barriera naturale contro gli invasori, che erano costretti ad aggirare l’altura per risalire dall’unico passaggio possibile, una strada su cui si affacciavano le mura e che risultava, quindi, praticamente impossibile da percorrere.


La peculiarità del Castello di Xàtiva, che si estende in lunghezza, risiede proprio nella sua struttura, che, ancora oggi, stupisce per i suoi tratti unici.

Oltrepassata la Porta Ferrissa o Porta di ferro, (l’ingresso principale del castello, situata all’incirca nello stesso punto di quella originaria, nonostante le modifiche apportate a metà del secolo scorso), che in passato era preceduta da un’altra porta, la Porta Forana, che fu fatta saltare dall’esercito francese durante la ritirata dopo la guerra d’indipendenza nel 1813, ci si ritrova in Plaza de Armas (il cortile centrale del castello, dove si trova la biglietteria e l’unico ristorante presente La Talaia del Castell, ospitato in una residenza in stile neogotico, di più recente costruzione, risale, infatti al XX secolo).

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Da qui si accede:
– al Castillo Menor, a sinistra, di costruzione iberica,
– al Castillo Major, a destra, di origine islamica, con costruzioni del periodo cristiano medievale.

Il Castello Maggiore

Il Castello Maggiore (Castillo Meyor), il più recente dei due, fu eretto dai romani, dopo che ebbero conquistato Xàtiva con lo scopo di collegarlo con l’antica fortezza (Castello Minore) è la parte più grande e meglio conservata della fortezza. (Vista la sua maggiore estensione vi consiglio di iniziare la visita da qui).

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Il Castello Maggiore (visto dal Castello Minore)


Arroccato sulla cresta della catena montuosa, con le sue mura imponenti, dopo la conquista del re Giacomo I, divenne il principale forte difensivo sulla strada tra la Castiglia e il regno di Valencia.


Nel Castello Maggiore, tra giardini e palme, si trovano diversi spazi e stanze che permettono di rivivere le vita quotidiana della fortezza, tra cui diverse cisterne, utilizzate per accumulare l’acqua, ma anche antiche stanze, un tempo, residenze di nobili e cavalieri. In quest’area si elevano anche le torri di vedetta più recenti.

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Cappella di Sant Jordi


Tra le diverse stanze sono da ricordare:

  • la Cappella di Santa Maria, costruita nella prima metà del XV secolo, dalla regina Maria, moglie di Alfonso il Magnanimo, appare come una costruzione in stile gotico composta da un’unica navata a pianta rettangolare e pareti in muratura. Qui sono ospitate anche le spoglie di Giacomo di Urgell (Jaume d’Urgell), imprigionato e morto qui, nel Castello di Xàtiva nel 1433;
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  • le stanze del governatore e delle guardie, che furono gravemente danneggiate durante il devastante terremoto del 1748;
  • le prigioni dove furono rinchiusi personaggi illustri. Sebbene è ragionevole pensare che vi fossero diverse prigioni in altre parti del Castello di Xàtiva, è giunta fino a noi, solo una prigione, caratterizzata da un unico accesso che poteva essere occupato dalle guardie. In una delle pareti si apre una piccola porta che conduceva alla prigione vera e propria, senza apertura verso l’esterno e priva di illuminazione naturale e perciò soprannominata prigione oscura. Ed è proprio qui, che fu imprigionato Giacomo di Urgell (Jaume d’Urgell) il quale, dopo non esser stato scelto come candidato alla Corona di Aragona, si ribellò e diede inizio ad una guerra civile, da cui uscì sconfitto ed imprigionato a Xàtiva. La leggenda narra che dopo aver trascorso tanto tempo in questa cella cupa, all’uscita morì in pieno giorno dopo esser divenuto cieco.
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Nonostante le radici romano-iberiche del Castello Maggiore, ad oggi, si possono apprezzare prevalentemente le costruzioni di origine gotica e islamica.

Il percorso di visita è interamente in salita, si percorre una lunga scalinata, in cima alla quale si trova una fontana, che domina il paesaggio, e ai cui lati sono collocati due imponenti cannoni.

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Poco distante i Giardini di Ibn Hazm, caratterizzati da una diverse specie di flora locale e da una fonte in stile arabeggiante. Da questa posizione si può godere di una magnifica vista su tutto il borgo medievale.

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I giardini sono dedicati a Ibn Hazm, poeta andaluso, che durante il suo esilio a Xàtiva, scrisse “Il Collare della colomba” un trattato sull’amore, datato intorno al 1022.

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Il Castello Minore


Il Castello Minore (Castillo Menor), con una superficie più piccola rispetto al Castello Maggiore, è la parte più antica del Castello di Xàtiva, costruito su rovine iberiche, è situato sulla ripida parete della Penya Roja.

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Il castello Minore (visto dal Castello Maggiore)

Rivolto verso est, offre una splendida vista panoramica sulla valle del Bixquert.

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Visitare il Castello Minore permetterà di rievocare le leggende legate alla principessa iberica Himilce, moglie di Annibale, e alla guerra che lui condusse contro Roma. Si dice che Himilce abbia avuto, proprio qui, nel 218 a.C. un figlio da Annibale.


Grazie alla sua posizione strategica dall’alto del Castello Minore era possibile controllare la Via Augusta, l’antica strada romana, lunga circa 1.500 km, che attraversava la Spagna che da Roma.


Per accedere al Castello Minore si deve varcare la Porta di Annibale: la prima porta di accesso al Castello Minore, la porta attuale, però, non risale all’epoca di Annibale, ma al XV secolo. Secondo la leggenda fu proprio da questa porta che Annibale entrò nel castello, durante la seconda Guerra Punica e, sempre da qui, anni dopo, il suo nemico Scipione.

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La porta, come la stragrande maggioranza delle porti costruite nelle città musulmane, presenta una struttura a gomito, che costringeva gli aggressori, a girare di novanta gradi verso l’interno prima di affrontare la seconda porta della torre, costruita in epoca islamica, come testimonia anche la sua pianta a L, comunemente usata per favorire la difesa dagli incursori.

Secondo il poeta latino Silio Italico, fu proprio a Xàtiva che Annibale preparò l’assedio della città romana di Sagunto.

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In cima al Castello Minore si erge la Torre della regina Himilice, sposa del generale Annibale, il cui matrimonio suggellò l’alleanza tra Iberici e Cartaginesi.

Dal balcone di Hilmice, in stile neogotico si può godere di una delle più splendide viste sul Castello Maggiore.

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Suggestivo anche il muro, presente all’interno del Castello Minore, dove si possono vedere diversi Grafiti Islamici.

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Dal perimetro del Castello Minore si possono ammirare anche le Torres Albarranes: in epoca musulmana e medievale, erano chiamate albarranes le torri che si trovavano al di fuori delle mura e venivano utilizzate come punti di osservazione o torri di guardia.

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Ed è proprio da qui, dall’alto del Castello di Xàtiva, ammirando alcune delle viste più suggestive che saluto questo angolo di Spagna, ricco di storia, cultura, architettura e natura.

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