Verona, conosciuta in tutto il mondo per la storia d’amore di Romeo e Giulietta, è sicuramente una di quelle città da visitare almeno una volta nella vita.
Oltre ai suoi grandi classici, come la Casa di Giulietta, Piazza Brà, il cui nome deriva da “braida”, in lingua longobarda “breit”, che significa piazza, o l’Arena, vero e proprio simbolo della città, il terzo anfiteatro romano più grande al mondo, dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua, vicino Napoli, Verona custodisce tantissimi luoghi poco conosciuti, lontani dal turismo di massa, luoghi insoliti ed unici nel loro genere.

Ecco un itinerario per andare alla scoperta di alcuni dei luoghi più nascosti e meno conosciuti di Verona:
1) Benetton – Via Mazzini
2) Osso di balena – Piazza delle Erbe
3) Bocche delle denunce segrete
4) Casa di Romeo
5) Via Sottoriva
6) Pozzo dell’amore
7) Corte Sgarzerie
8) Gioelleria Porta Borsari
A due passi da Piazza Brà si trova via Mazzini, l’antico decumano (la via che correva in direzione est-ovest) della città in epoca romana, che collega Piazza Brà con Via Cappello dove sorge la Casa di Giulietta.
Oggi la via interamente pedonale, fiancheggiata da palazzi signorili, ospita i negozi più alla moda della città. Tra i veronesi più anziani via Mazzini è ancora conosciuta con il suo vecchio nome Via Nuova, che veniva utilizzato per distinguerla dalle altre strade cittadine che non avevano ancora toponimi ufficiali. La strada rimase a lungo priva di pavimentazione e occupata in molte zone dalle tettoie delle botteghe, fino a quando nei primi anni dell’ottocento venne sistemata e lastricata.
Ed è proprio qui, in via Mazzini si trova il negozio di Benetton al cui interno conserva un segreto.
Durante i lavori di ristrutturazione del negozio fu scoperta una parte di una domus romana, oltre ad altre strutture architettoniche ed un mosaico geometrico.
I resti archeologici di epoca romana si estendono su una superficie di circa 10 metri per 6 e si trovano al piano interrato del negozio, basta scendere le scale ed arrivare al reparto Uomo. Qui tra i capi d’abbigliamento in vendita si possono ammirare le rovine d’epoca romana.

Gli scavi, di cui sono state conservate le diverse stratificazioni, sono visitabili gratuitamente tutti i giorni durante gli orari di apertura del negozio.
Tutto ciò rende il negozio Benetton di Verona sicuramente uno dei più particolari al mondo.
2) Osso di balena – Piazza delle Erbe
Nella piazza più antica di Verona, Piazza delle Erbe, se alzate lo sguardo, noterete sotto l’arco che conduce verso Piazza dei Signori un osso di balena: sicuramente qualcosa di insolito da vedere. E’ stato accertato che l’osso sia lì appeso sotto l’arco della Costa a partire almeno dalla metà del 1700, infatti, è stata ritrovata una stampa dell’epoca che ne certifica la presenza, mentre in una mappa e in un dipinto risalenti a circa il 1630 non vi è alcuna traccia della costola d’animale.

Si dice che l’osso cadrà solamente quando una persona pura vi passerà sotto, ad oggi non è ancora caduto.
Regna una grande incertezza circa l’origine di quest’osso: secondo molti si tratta di una costola di balena, per altri è un osso di un animale preistorico marino.
Anche sulla sua funzione, nel corso dei secoli, si sono susseguite diverse ipotesi. Secondo un’ipotesi potrebbe essere stata portata come una sorta di reliquia, da alcuni crociati veronesi, che tornarono dalla guerra contro i Turchi, dopo aver partecipato alla battaglia di Lepanto del 1571, i quali decisero di appenderlo come simbolo ex voto. Tale ipotesi, tuttavia, presenta, tuttavia, alcune incongruenze dal punto di vista cronologico. Secondo un’altra ipotesi l’osso fu ritrovato direttamente sulle montagne veronesi e gli abitanti decisero di appenderlo sotto l’arco a protezione della città al fine di allontanare gli influssi malefici.
Sebbene entrambe queste ipotesi siano suggestive ed intrise di mistero, l’ipotesi più accreditata è che l’osso non sia altro che una semplice insegna pubblicitaria di un’antica spezieria, come venivano chiamate le attuali farmacie, che svolgeva la sua attività in questa zona della città. Si narra, infatti, che, in epoca medievale, la polvere dell’osso grattugiato fosse molto utilizzata in quanto si riteneva che avesse proprietà medicinali e curative.
3) Bocche delle denunce segrete
Oltrepassando l’arco sotto il quale si trova l’osso di balena, si giunge in Piazza dei Signori, qui sul Palazzo della Ragione si possono notare alcuni strani bassorilievi con antiche scritte raffiguranti sopra dei leoni minacciosi e delle facce arrabbiate: le boche de leon o bocche delle denunce segrete.



Realizzate all’epoca della Repubblica di Venezia, le bocche delle denunce segrete erano una sorta di cassette postali, dove i cittadini potevano inserire i fogli che contenevano le denunce nei confronti di chi, secondo la legge del tempo, aveva commesso dei reati: dal contrabbando di sale a quello di tabacco, dal tradimento alla produzione di monete false, dalla cospirazione ai danni dello stato ai danneggiamenti di risaie o degli argini del fiume Adige.


Le denunce erano segrete, ma non anonime, dovevano, infatti, essere firmate e dovevano riportare almeno tre testimoni, altrimenti il magistrato sarebbe stato costretto a bruciarle.

Verona è sicuramente famosa nel mondo, perché qui è ambientata la storia d’amore di Romeo e Giulietta, una delle più grandi tragedie romantiche. Migliaia di persone oggi giorno visitano la Casa di Giulietta, ma pochissimi sanno che vi è anche la casa di Romeo.

Situata in pieno centro storico, in via Arche Scaligere 4, la Casa di Romeo appare come un palazzo di chiaro stampo medievale, dalla facciata spartana, con mattoni a vista, caratterizzato da un tozzo torrione ed alte mura merlate che lo rendono simile ad un piccolo castello.

Il palazzo fino all’inizio del XVI secolo fu la dimora dei Montecchi, la famiglia di Romeo.

Essendo un’abitazione privata il palazzo non è visitabile, non è possibile neppure accedere al suo cortile interno, è visitabile solamente la parte del palazzo dei Montecchi in cui è ospitata l’Osteria al Duca un locale che propone cucina tipica veronese.
Una delle vie più caratteristiche di Verona e ancora oggi poco frequentata dai turisti è Via Sottoriva. Un tempo questa strada era al livello dell’Adige, il fiume che bagna Verona, e regolarmente veniva allagata, da qui il nome sottoriva.

La via regala scorci suggestivi, con le sue dimore due-trecentesche, le botteghe artigianali, i negozi d’arte e le trattorie dove assaporare i piatti tipici della cucina veronese.


Per tutta la sua lunghezza la via è fiancheggiata da un lato da un basso portico, a tratti cupo, che contribuisce a conferirgli quel suo spetto spiccatamente medioevale.

Il pozzo dell’amore, situato alla fine di Vicolo San Marco in Foro, è uno dei luoghi più insoliti di Verona. Se non si va alla sua ricerca difficilmente si ci capiterà per caso, mentre si va alla scoperta della città, è, infatti, è situato alla fine di un vicolo cieco. Vi è, comunque, lungo Corso Porta Borsari (un cartello in legno che ne indica la presenza).


Il pozzo sembra quasi nascosto tra le case che lo circondano, e sebbene non sia in nessun modo legato alla storia di Romeo e Giulietta, è legato ad un’altra tragica storia d’amore.

Secondo una leggenda, Corrado di San Bonifazio, un giovane soldato del Sacro Romano Impero, si innamorò perdutamente di Isabella Donati, una splendida fanciulla che però non ricambiava il suo amore.
Un giorno, Corrado incontrò Isabella nel cortile della chiesa di San Marco e la incolpò di essere fredda come l’acqua del pozzo che si trovava in quel cortile, a quel punto, lei lo provocò invitandolo a saltarci dentro per vedere se l’acqua fosse davvero così ghiacciata come lui pensava.
Il giovane non esitò e si gettò nel pozzo: Isabella, che in realtà era segretamente innamorata del giovane, rimase così colpita dal suo gesto, che si gettò anch’essa nelle acque gelide del pozzo, scomparendo assieme al suo innamorato.

Un tempo il pozzo, grazie all’iniziativa di Oreste Dal Zovo, titolare della vicina enoteca, l’Oreste Cantina Dal Zovo, che insieme ad alcuni suoi amici, avevano proposto uan sorta di gemellaggio con la Casa di Giulietta, era diventato una delle attrazioni veronesi. Si diffuse, così, la tradizione di gettare una monetina all’interno del pozzo nella speranza di veder realizzati i propri sogni d’amore. Il ricavato sarebbe stato devoluto in beneficienza ad un istituto di cura di Verona.
Attualmente, purtroppo, il pozzo è chiuso da una copertura di ferro.
Un altro dei luoghi insoliti di Verona si trova nel centro della città, non lontano dal Pozzo dell’Amore, sono le Corte Sgarzerie (detta anche “Sgarzarie”), che prendono il nome dalla parola, in dialetto veronese, sgarzar che indica la cardatura della lana, ovvero l’operazione che permette di sfilare, districare e pulire la lana.

Corte Sgarzarie è, infatti, una piazzetta dove, in epoca medievale, si tenevano le operazioni di pesatura, controlli di qualità e compravendite della lana. La piazza è quasi interamente occupata dalla loggia del Mangano, una struttura sopraelevata, caratterizzata da colonne di marmo rosso di Verona, su un colonnato che crea un suggestivo spazio coperto.

Nella Verona medievale la lavorazione e il commercio della lana erano una delle principali attività economiche e la Corte Sgarzare era il cuore pulsante degli artigiani e commercianti del settore.

Qui si trova, anche, una delle aree archeologiche romane più belle e suggestive di Verona: il sito “Criptoportico di Corte Sgarzerie” accessibile (ad entrata gratuita) in alcuni giorni della settimana o su richiesta. In particolare dagli scavi archeologici sono emersi una porzione del criptoportico, un lungo corridoio sotterraneo che correva lungo la grande piattaforma su cui sorgeva il tempio vero e proprio, oltre a parte dei pilastri e della volta crollata. Gli scavi hanno scoperto, anche, una strada pedonale romana e alcune strutture altomedioevali come una torre e una ghiacciaia.
Sicuramente, uno degli angoli più intimi e pittoreschi di Verona.
A Verona si trova anche la gioielleria più piccola del mondo: Gioelleria Porta Borsari, con l’ingresso in Vicolo San Giovanni in Foro, ed una bellissima vetrina lungo Corso Porta Borsari, incastonata tra le mura di una chiesa del 1200.

Un piccolo gioiello architettonico di soli 3,78 metri quadrati, il cui allestimento della vetrina cambia a seconda della stagione.
A pochi passi dalla gioielleria si trova uno show room più grande, ma altamente suggestivo, il Giulietta’s Secrets.


Vi si accede oltrepassando la porta di un chiostro nascosto, un giardino romantico curato nei minimi dettagli al cui interno è stato allestito uno spazio espositivo con tutte le collezioni in Argento 925, zirconi o pietre dure, oltre a diversi accessori. Il luogo ideale dove trovare, a prezzi più accessibili rispetto a quelli della gioielleria, piccoli regali per sè o per le persone care.


Tutti i gioielli e gli accessori sono artigianali e potete comprarli anche on line.

E voi? Conoscevate già questi posti?
Buona passeggiata alla scoperta di questi luoghi insoliti di Verona!
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