Cortona è un piccolo borgo toscano, circondato da antiche mure medievali, che sorge sul pendio di una collina, a circa 500 metri d’altitudine, in una posizione che domina tutta la Val di Chiana.
Nonostante le sue piccole dimensioni, il borgo, la cui storia è strettamente legata agli etruschi, è un gioiello di rara bellezza, che offre tante cose da vedere, con un bellissimo centro che si dirama in un dedalo di incantevoli piazze e chiese che custodiscono tesori di inestimabile valore, risalenti al medioevo e al rinascimento.
Cortona mi colpisce subito per quell’armonia che si respira, quella serenità che ti fa sentire in pace con se stessi.
Il borgo toscano è diventato famoso anche grazie al romanzo della scrittrice americana Frances Mayes, “Sotto il sole della Toscana” (“Under the Tuscan sun”), da cui è stato tratto l’omonimo film interpretato da Raoul Bova e Diane Lane. Il romanzo narra la vita della scrittrice che, in crisi, decide di acquistare e ristrutturare un casale, nella campagna toscana, nei presso di Cortona, chiamato Bramasole, disabitato da trent’anni del quale se ne innamora subito.
(La villa dove è stato ambientato il libro, è, purtroppo, visibile solo dall’esterno, in quanto è ancora oggi la residenza di Frances Mayer, che vi vive qui parte dell’anno; vi è, però, un’altra villa, Villa Laura, (una tenuta formata da tre edifici: la Villa, la Fattoria e la Limonaia, dove vi sono state girate diverse scene del film, che, oggi, è una villa vacanze e può essere affittata anche per eventi, feste e matrimoni. Per prenotazioni e ulteriori dettagli potete inviare un’email a: info@villa-laura.eu)
Durante i lavori di ristrutturazione di Bramasole, Frances Mayes inizia ad apprezzare la semplicità della vita in Toscana che ruota attorno ai ritmi lenti della campagna, scanditi dalle ore che passano, dai tempi delle stagioni, e si innamora a tal punto di questo piccolo borgo e dei sapori della buona tavola, da decidere di abbandonare la sua vita americana, stressante e senza più motivazioni, di ricostruirla in questo angolo di Toscana.
Sia che arriviate a Cortona in auto e la lasciate in uno dei parcheggi situati poco fuori le mura, per, poi, risalire con le scale mobili che vi condurranno alle porte del borgo; sia che decidiate di raggiungere Cortona in treno, scendendo alla stazione di Camucia per, poi, proseguire in autobus, vi ritroverete nei pressi del belvedere di Piazza Garibaldi, dal quale ammirare delle vedute spettacolari sulla vallata sottostante.
Dalla sua balconata, la vista spazia dal lago Trasimeno, alla Val di Chiana, (la grande valle alluvionale compresa tra le due province di Arezzo e Siena), e con lo sguardo si arriva fino a Montepulciano e al monte Amiata.
Piazza Garibaldi
Piazza Garibaldi, dove si erge il grande obelisco dedicato all’eroe dei due mondi, (il quale non si accampò mai a Cortona e i cannoni che fanno ornamento al suo monumento furono usati a Castelfiorentino) anche l’accesso alla zona pedonale di Cortona, da qui inizia Via Nazionale, la via d’ingresso al borgo, l’unica via piana di Cortona, conosciuta anche con il nome di Rugapiana (il cui nome deriva da ruga, voce antica rimasta in uso in qualche luogo di Toscana per indicare proprio una via o strada).
Tutto il borgo, con le sue vie, viuzze, scale e scalette, è, invece, un continuo saliscendi.
Prima di percorre Via Nazionale, vi consiglio una piccola deviazione, poco più in là, in largo Beato Angelico, appena fuori le mura, si affaccia la Chiesa di San Domenico, situata in un punto panoramico meraviglioso. Una chiesa quattrocentesca realizzata in stile gotico, considerata una delle più belle di Cortona, che oltre all’affresco di Beato Angelico, posto nella lunetta sopra il portone di entrata, al suo interno custodisce opere di grande bellezza.
Se arrivate a Cortona in auto vi consiglio di fermarvi ad ammirare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, situata appena fuori Cortona.
Una chiesa maestosa, immersa nel verde, chiamata, così, poiché al suo interno vi è un’immagine della Madonna col Bambino, che iniziò a compiere miracoli. La madonna è dipinta sulla parete di una vasca, detta calcinaio, dove, un tempo, venivano messe le pelli a macerare in latte di calce per conciarle.
(E’ possibile accedere alla chiesa durante la celebrazione delle messe. La chiesa è aperta, anche, per i gruppi di pellegrini e visite turistiche al di fuori dell’orario di celebrazione delle celebrazioni liturgiche, qui tutti i contatti).
Via Nazionale
Via Nazionale, fulcro centrale della vita di Cortona, che parte dalla distrutta Porta di San Domenico e conduce fino a Piazza della Repubblica, è tutto un susseguirsi di negozi di artigianato, bar e ristoranti.


Camminando lungo Via Nazionale, si intravedono le anguste e ripide stradine, che caratterizzano questo borgo dal fascino antico. Un angolo di Toscana dove il tempo scorre lento e dove tutto sembra essere in perfetta armonia, un luogo che ogni anno attira sempre più turisti.
Piazza della Repubblica
Alla fine di Via Nazionale l’attenzione viene catturata dall’imponente scalinata in pietra che dà accesso al Palazzo Comunale, ancora oggi sede del Comune, risalente a 14° secolo con la sua caratteristica torre con l’orologio. Una piazza piccola circondata da caffè e ristoranti, dove sedersi ed ammirare tanta bellezza.
La prima pietra del palazzo Comunale, uno dei simboli di Cortona, fu posta sui resti di un foro romano, sul punto d’incrocio degli antichi cardo (la strada che attraversava da nord a sud le città romane) e decumano (la strada che attraversava la città in direzione est-ovest).
Di fronte al Palazzo comunale, sorge il Palazzo del Capitano del Popolo, uno splendido edificio, il più alto di Piazza della Repubblica, costruito nel XIII secolo quando a Cortona fu istituita la carica di Capitano del Popolo. Con l’annessione, agli inizi del 1400, di Cortona alla Repubblica di Firenze la carica di Capitano del Popolo venne abolita e, così, il Palazzo cambiò destinazione e venne assegnato agli uffici di riscossione delle gabelle (ovvero le imposte).
Agli inizi del Cinquecento il Palazzo, poi, venne ceduto al Cardinale Silvio Passerini (il palazzo è, infatti, anche conosciuto come Palazzo Cardinale Passerini) che lo ristrutturò secondo il rinascimentale ed, è sostanzialmente in questa forma, che è arrivato fino ai nostri giorni.
Accanto al Palazzo del Capitano sul balcone sopraelevato nella Piazzetta di Pescheria, si trova uno dei ristoranti più caratteristici di Cortona, “La Loggetta”, un locale dal fascino antico dove oltre ai tavoli interni, si ha la possibilità di mangiare seduti ad uno dei tavolini, posti proprio nella Piazzetta di Pescheria, da dove godere di una suggestiva vista dall’alto su tutta Piazza della Repubblica.
Piazza Signorelli
Da qui pochi passi e si arriva in Piazza Signorelli, una piccola piazza, contornata da splendidi edifici storici, l’essenza stessa di Cortona.
Piazza Signorelli deve il suo nome al grande pittore rinascimentale: Luca Signorelli, che qui nacque e che ha lasciato tracce indelebili della sua innovativa arte, che partecipò anche nell’impresa della decorazione della Cappella Sistina a Roma.
Nella piazza sorge anche il Teatro Signorelli, sede di tantissimi eventi e manifestazioni culturali, situato in un edificio di stile neoclassico, con il particolare loggiato a sette arcate, dove ogni anno dal 1854, anno della costruzione del teatro, si tiene il tradizionale Concerto di Natale. A poca distanza si può visitare il Maec, il Museo dell’Accademia Etrusca, allestito in Palazzo Casali, antica residente dei commissari fiorentini (XVI secolo), al cui interno sono racchiusi tesori di grande importanza archeologia e relativi alla civiltà etrusca, strettamente legata alla storia di Cortona.
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca
Il Museo, istituito nel 2005, con i suoi oltre 2000 mq di spazi espositivi, è una realtà unica sul territorio italiano, in quanto riunisce le antiche collezioni settecentesche dell’Accademia Etrusca, risalente al 1727, oltre alla sezione egizia, alla biblioteca storica e alle opere di Gino Severini (considerato uno dei pittori più importanti del primo Novecento, tra i fondatori, insieme a Balla e Marinetti, del futurismo, il quale ha donato, alla sua città natale, una serie di opere che ripercorrono il suo percorso artistico) ai più recenti rinvenimenti archeologici che illustrano la storia di Cortona.
Tra i tantissimi reperti conservati presso il Maec spiccano:
- la “Tabula Cortonensis”, uno degli scritti etruschi meglio conservato,
- il lampadario etrusco, un raro oggetto in bronzo decorato che serviva per illuminare un luogo di culto (nella saletta in cui è esposto il lampadario etrusco originale vi è anche il calco in gesso, risalente agli anni ’30 del Novecento, quando l’originale uscì da Palazzo Casali per essere esposto a Roma nella “Mostra autarchica del minerale italiano”, in quella occasione furono realizzati due calchi, uno dei quali è conservato al MAEC)
- oltre ai corredi delle tombe dei circoli del Sodo (un parco archeologico situato a poca distanza da Cortona).

Da Piazza Signoretti percorrendo una stradina in salita, si giunge al confine estremo del borgo, ai margini della vallata, dove sorge il magnifico Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, un edificio risalente al XIV secolo, dalla facciata semplice, con accanto una scultura molto particolare, “l’albero della vita” di Andrea Roggi, che risale alla tradizione classica e vede nella pianta di olivo l’emblema della solidità, delle radici, della pace.
Entrando all’interno del Duomo, che conserva un ricco patrimonio storico-artistico, si può notare che è diviso in tre navate, delimitate da una serie di colonne e capitelli. La volta a botte che sovrasta gli spazi interni risale al Settecento, anche se vi sono alcune decorazioni ottocentesche.
Dalla piazza si può godere di un’ineguagliabile vista sulla valle sottostante.
Di fronte, al Duomo, vi è un piccolo museo, il Museo Diocesano dove si possono ammirare opere di inestimabile valore quale l’Annunciazione del Beato Angelico, la Croce Dipinta di Lorenzetti, oltre ad altre opere di notevole bellezza, tutte provenienti dalle chiese di Cortona.
Chiesa di San Francesco
Ritornando in direzione di Piazza della Repubblica, tappa imperdibile tra le chiese di Cortona è il complesso monumentale costituito dalla chiesa e dal convento di San Francesco, che sorge su un imponente terrazzamento noto come “Bagno della Regina”, forse sede di antiche terme romane.
Le grandi scale, che danno accesso alla chiesa di San Francesco, sembrano quasi preparare il visitatore all’importanza di ciò che custodisce al suo interno.
Il convento, abitato da frati francescani, custodisce, infatti, tesori di inestimabile valore, tra cui alcune reliquie di San Francesco, come il saio e il cuscino sul quale il santo poggiò il capo, oltre ad un frammento della Santa Croce, donato a Frate Elia dall’imperatore d’Oriente durante la sua visita a Costantinopoli come ambasciatore di Federico II.
Nonostante le sue tante bellezze artistiche, il fascino di Cortona risiede proprio nel perdersi tra le sue stradine, e passeggiare senza meta nelle strade meno battute dai turisti, inerpicandosi lungo le salite ripide del borgo.
Dove mangiare a Cortona
A Cortona ci sono tantissimi ristoranti ed enoteche dove fermarsi per assaggiare le specialità culinarie, anche, se spesso, i prezzi sono tendenzialmente alti.
Io vi consiglio di fermarvi presso una piccola enoteca, situata proprio all’inizio della passeggiata di Cortona, in Via Nazionale, l’ Enoteca Enotria dove potrete trovare, oltre al personale super gentile, degli ottimi salumi e formaggi ed un giusto rapporto qualità/prezzo. Qui ho assaggiato la migliore focaccia, che abbia mai provato, che, a Cortona, è comunemente chiamata ciaccia, servita calda, farcita con prodotti tipici di qualità e condita con dell’ottimo olio toscano.
E’ possibile farcire la ciaccia con un’ampia varietà di prodotti che vanno dal prosciutto crudo, al cotto, alla mortadella con tartufo.
L’Enotria mi ha colpito, soprattutto, per la bella atmosfera che si respira, tipica dell’enoteca di paese, nonostante si affacci sulla via principale, Via Nazionale, dove trovare un’ottima selezione di salumi e formaggi, accompagnati da una grande varietà di vini.
Cosa vedere nei dintorni di Cortona
Se avete un po’ di tempo a disposizione, dopo aver visitato Cortona potete, anche, recarvi a visitare i suoi dintorni.
Presso le alture intorno a Cortona, in località Le Celle, sorge l’omonimo convento, di straordinario fascino e bellezza tra i primi insediamenti francescani scelti e voluti da Francesco d’Assisi, dove il santo si ritirava in preghiera.
L’Eremo Le Celle ospita, dal 1537, l’ordine dei Frati Cappuccini che riportarono il luogo all’antico splendore, dopo un periodo di abbandono. Il complesso è costruito in modo da seguire il naturale andamento del territorio.
Le celle e le altre stanze del Convento, infatti, sono collocate a gradoni sui versanti vallivi, mentre ponti di pietra creano il collegamento.
Durante la primavera e l’estate è possibile raggiungere l’Eremo da Cortona seguendo un percorso escursionistico da percorrere a piedi, visto che dista circa 3 km dal centro storico.
Un luogo che trasmette un grande sensazione di serenità e pace che ti rigenera lo Spirito e ti fa seppure, per qualche ora, dimenticare la frenesia e la superficialità del mondo moderno.
Ancora oggi il Convento Le Celle è una “casa di preghiera”che continua la secolare tradizione di ricerca di Dio, attraverso l’offerta della propria vita nella semplicità e nella gioia e accoglie chi è alla ricerca di un luogo dove dedicarsi alla ricerca di pace e tranquillità.
A valle del piccolo borgo di Cortona è, poi, la possibilità di visitare l’area archeologica del Sodo, un parco archeologico, gestita dal Maec.
Qui si trovano tre tumuli, dei grandi monumenti funerari di origine etrusca, chiamati dai locali “meloni” per la loro forma tondeggiante:
-il tumulo I del Sodo, di proprietà privata, ma in concessione ai gestori dell’area archeologica,
– il tumulo II del Sodo, di proprietà statale,
– il tumulo di Camucia, temporaneamente chiuso al pubblico per problemi strutturali.
Tra i tre monumenti funebri, i cui reperti sono conservati presso il Maec, il più imponente è, sicuramente, il tumulo II del Sodo, con la spettacolare gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei ed elementi architettonici di stile orientalizzante.
Ed è solo passeggiando nei dintorni di Cortona ammirando le splendide vedute, su una valle verde dove lo sguardo si perde all’orizzonte, o tra le sue stradine lastricate che si può comprendere il motivo per cui, questo piccolo borgo toscano, ogni anno, attira sempre più persone alla ricerca di un luogo, dove tutto scorre all’insegna della bellezza e della tranquillità.
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