Cosa vedere a Boccadasse: il borgo dei pescatori


A due passi dal centro di Genova, si trova, in una piccola insenatura, una manciata di case dalle tinte pastello, con le persiane verde, addossate le une alle altre e strette attorno alla piccola spiaggia, ricoperta di ciottoli e lambite da un mare turchese: il caratteristico quartiere di Boccadasse. Un borgo che, sebbene sia circondato dal contesto cittadino, è rimasto immutato nel tempo.

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L’origine del nome di questo quartiere genovese sembrerebbe derivare dal fatto che, se si vede il borgo dall’alto, sembra avere una tipica forma di bocca d’asino, in genovese Bocca d’Ase.


Secondo la tradizione il borgo fu fondato intorno all’anno Mille da avventurieri spagnoli che lasciarono in eredità agli abitanti del posto cognomi vagamente iberici.


Si dice che questo borgo abbia dato il nome al quartiere della Boca, a Buenos Aires. Nel periodo dell’emigrazione italiana oltreoceano, infatti, numerosi genovesi, provenienti proprio da Boccadasse, si stabilirono a Buenos Aires, dando vita al quartiere della Boca, in ricordo del borgo da cui provenivano.

Ciò che è certo che la squadra di calcio del Boca Junior fu fondata da un gruppo di giovani genovesi e il soprannome dei suoi giocatori e tifosi è Xeneizes, cioè genovesi.


Una curiosità, fino a qualche tempo fa, il sito della famosa squadra di calcio argentina del Boca Junior, era tradotto in tre lingue: Spagnolo, Inglese e Genovese!


Qui a Boccadasse è nato anche uno dei famosi successi di Gino Paoli, La Gatta, il cantautore quando non era ancora famoso, lavorava come grafico pubblicitario e venne ad abitare a Boccadasse in una soffitta in Via al Capo di Santa Chiara 49/a con la moglie Anna e la gatta Ciàcola che divenne la protagonista del suo primo successo discografico.


Se avete seguito la serie del Commissario Montalbano avrete sicuramente sentito parlare di Boccadasse perché qui vive Livia, l’eterna fidanzata del commissario.


Una delle principali particolarità di Boccadasse è data dal fatto che il tempo qui sembra si sia fermato allo scorso secolo. L’atmosfera suggestiva che si respira in questa porzione di territorio genovese, è rimasto fondamentalmente uguale a un’epoca ormai trascorsa.

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Boccadasse ricorda sicuramente un tipico borgo delle Cinque Terre, ma senza la sua frenesia, è molto più tranquillo e meno turistico soprattutto in periodi di bassa stagione.

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Dal piccolo borgo di Boccadasse salendo Via al Capo Santa Chiara, percorrendo una scalinata scavata nella roccia, si arriva ai piedi del Castello Türke, da dove si può godere di uno degli scorci più caratteristici di tutta Boccadasse.

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Un posto dove la terra abbraccia letteralmente il mare, quel mare che sembra entrare nelle
finestre.

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Conosciuto anche come il “borgo degli innamorati“, perché scelto da numerosi innamorati per passeggiare nel più famoso degli antichi borgo di pescatori, caratterizzata da case colorate ed eleganti che fanno da cornice anche ad una piccola spiaggia al cui interno si respira un’atmosfera quasi magica.

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A Boccadasse è possibile concedersi al tramonto una romantica e piacevole passeggiata lungo la battigia e vedere il sole che cala dolcemente nell’acqua regalando un panorama davvero intenso e coinvolgente.


Dalla spiaggia, oltre alle barche dei pescatori che si trovano ormeggiate, è possibile ammirare in lontananza il promontorio di Portofino.

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Con le sue casette, i gozzi e le reti dei pescatori, le scale di pietra e i locali in riva alla piccola spiaggia, dove assaggiare la cucina locale e sorseggiare un aperitivo guardando il mare.

Boccadasse è tra uno dei luoghi più iconici di Genova, tra i più amati dai genovesi e dai visitatori per quel fascino antico, dove il tempo sembra essersi fermato, scandito solo dal rumore delle onde che si infrangono a riva.

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E’ un borgo piccolo eppure di una bellezza che lascia senza fiato.

Oltre ad ammirare le sue casette variopinte, percorrete una Creuza de mä, una delle viuzze strette e tortuose che dalle alture del borgo scendono fino al mare (alla quale Fabrizio De André ha dedicato un intero album).

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D’obbligo una visita alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova che dagli abitanti del posto viene definita come la chiesa della gente di mare, per le suggestioni che riesce ad evocare e che ricordano la vita semplice dei pescatori, la vita di chi contava solo sul lavoro in mare, nella speranza di portare a casa il sostentamento per la sua famiglia.

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L’origine della chiesa è molto antica, nacque, infatti, nel XVII secolo come cappella per i pescatori, divenne sede della Confraternita di Sant’Antonio da Padova e solo dopo alcuni anni venne ampliata e considerata a tutti gli effetti una chiesa.

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Un luogo sacro di ineguagliabile bellezza dove lo scrigno a navata unica è caratterizzato da pavimenti in marmi di diverse colorazioni, al suo interno vi è anche un crocifisso processionale di Luigi Gichero.
Attraversando la navata è possibile ammirare lungo i lati, affissi alle pareti, diversi ex voto dei marinai e pescatori, più in generale della gente di mare, che raccontano storie millenarie di pericoli scampati o di tragedie avvenute in mare.


Il campanile, che venne aggiunto solo molti anni dopo la costruzione della chiesa, si staglia nel cielo e domina il mare.

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Sul retro della chiesa si trova il belvedere Firpo, una piazzetta panoramica, dedicata al poeta Edoardo Firpo, dal quale si gode di una vista mozzafiato sul mare aperto e sul borgo.

Scendendo una scalinata o percorrendo Via Aurora, si raggiunge il borgo di Boccadasse.

Via Aurora è la tipica creuza ligure, un viottolo stretto e ripido, lastricato al centro con mattoni rossi fiancheggiati da ciottoli ai lati.

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Ed è proprio in prossimità dell’inizio di Via Aurora che il 21 giugno 2019, è stata dedicata una targa a Luigi Tenco, la scelta del giorno non è stata casuale: coincide, infatti, con l’onomastico di Luigi e con l’inizio dell’estate, oltre che con la Giornata Internazionale della Festa della Musica.

Boccadasse era uno dei luoghi cari a Tenco dove si incontrava con i suoi amici, tra cui De Andrè, e che fu, probabilmente, anche fonte d’ispirazione per alcune delle sue canzoni che rappresentano il mare.

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Una piccola spiaggia, formato in prevalenza da una ghiaia grossolana, di colore grigio, che contrasta con il blu intenso del mare.

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Davanti la spiaggia di Boccadasse si trova Piazza Nettuno, una piazzetta che, soprattutto durante i mesi estivi, è sempre affollata non solo dalle persone del posto, ma anche dai turisti, fiancheggiata da gelaterie, bar informali e trattorie con tavoli all’aperto.

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Vi consiglio di fermarvi da Il Genovese – Boccadasse, un piccolo locale che prepara specialità liguri, legate alla tradizione, da consumare a due passi dal mare.

Qui potete ordinare delle trofie al pesto oppure dei coni di fritti tra cui un cono di Frisceu (delle tipiche frittelle genovesi, di pasta lievitata), di Panissa (piatto tipico della Liguria, dei bocconcini di polenta fritti, realizzati con un impasto di farina di ceci), di Gattafin (dei grandi ravioli fritti, tipici della cucina ligure di Levante, ripieni di erbette) oppure un Cono Misto Fritto, composto da panissa al nero di seppia, anelli di totano, acciughe, baccalà e gamberi (il fritto è molto asciutto e i prodotti di alta qualità).

Da consumare su uno degli sgabelli posti all’interno del locale, oppure fuori su una panchina o perché no, in riva al mare, perché Il Genovese – Boccadasse può essere definito un vero e proprio beach food.

Da provare anche la focaccetta fritta, ripiena di stracchino e di pesto e per concludere un cono di Frisceu Dolci, dei dolcetti lievitati, tipici della Liguria, con mele e uvetta.

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Sul Capo di Santa Chiara, in una posizione che permette di dominare la spiaggia di Sturla e l’intero borgo si trova il Castello Türke o Castello del Turco, come comunemente lo chiamano i residenti del luogo.
Questo edificio fu realizzato nel 1903 dall’architetto Gino Coppedè, su commissione di una famiglia dell’alta borghesia genovese, rappresenta uno degli scorci paesaggistici più suggestivi della città, dal quale è possibile ammirare un panorama unico sulle coste ligure.

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L’edificio, una peculiare versione della villa privata, di gusto eclettico, dai richiami al castello medievale fiorentino, è un falso storico di gusto medievaleggiante/neogotico.

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All’esterno conserva tutto il suo fascino, visibile dal mare e nascosto alla vista della città, si staglia inaccessibile sulla scogliera.

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Boccadasse è raggiungibile a piedi con la passeggiata a mare che parte da Piazza Rossetti lungo Corso Italia oppure percorrendo la pista ciclabile che parte da Piazza De Ferrari.

Corso Italia è da sempre la promenade, il ritrovo del “passeggio” domenicale dei genovesi, popolata da edifici con facciate Art Noveau, ricca di locali e stabilimenti balneari. Realizzata nei primi anni del Novecento, si sviluppa per circa due chilometri e mezzo, lungo il litorale e collega il centro con il quartiere di Albaro dove si trova il borgo di Boccadasse.
Da Piazza Dante, una bella piazza del centro di Genova, snodo importante per chi visita il suo centro storico, potete prendere il bus numero 42 e scendere a De Gasperi 2/ Boccadasse
.


Da Genova Brignole, invece, potete prendere l’autobus numero 31, che vi porterà fino al cuore di Boccadasse. Scendete alla fermata Cavallotti 1/De Gaspari.


Boccadasse, con la sua disarmante semplicità, è capace di infondere pace interiore e di catapultarti in un caratteristico scorcio di vita locale.

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Nonostante sia un borgo turistico e amato dagli stranieri non ha perso quella sua atmosfera genuina, fatta di gente semplice, di pescatori, dove le tradizioni vengono, ancora oggi, tramandate di padre in figlio.

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