Per tradizione si potrebbe pensare che non esista altra città italiana dove amano tanto il caffè come a Napoli e invece non è così.
Trieste può essere considerata la città del caffè non solo inteso come bevanda, ma anche luogo dove poterlo assaporare da soli o in compagnia, in uno dei tanti caffè storici della città.
Perché a Trieste l’odore del mare si mescola con l’aroma dei caffè.
Per chi arriva a Trieste, per la prima volta, ordinare un caffè non è una questione da sottovalutare e può rappresentare una vera e propria impresa.
Normalmente quando ci si reca in un bar, in giro per l’Italia, si ordina un espresso o un macchiato.
A Trieste, invece, bisogna conoscere il lessico triestino del caffè.
Sì, un vero e proprio lessico perché a Trieste:
– il nero è il classico caffè espresso in tazzina;
– il nero in b è il caffè espresso in bicchierino di vetro;
– il “goccia” o “gocciato” è il caffè espresso con una goccia di latte caldo al centro;
– il capo è l’espresso macchiato caldo in tazzina;
– il capo in b è il macchiato caldo servito in un bicchierino di vetro;
– il deca è un caffè espresso decaffeinato in tazzina;
– il deca in b è un caffè espresso decaffeinato in bicchierino di vetro;
– il capo deca è un caffè espresso decaffeinato macchiato in tazzina;
– il capo deca in b è un caffè espresso decaffeinato macchiato in bicchierino di vetro;
– il caffellatte è il classico cappuccino.
Anche se, a Trieste, il modo prediletto di gustare il caffè al banco resta il capo in b.
Dove “capo” sta per cappuccino, “in b” si pronuncia “bi” ed è l’abbreviazione per “in bicchiere”.
A dire il vero non assomiglia tanto a un cappuccino in bicchiere, ma lo è per i triestini, che chiamano caffellatte quel che il resto d’Italia identifica come cappuccino, ovvero servito nella tazza grande con abbondante latte.
Una particolarità è il bicchiere nel quale viene servito il capo in b, infatti è quello in vetro dell’ottavo da trattoria, a coste, che in passato era l’unico bicchiere abbastanza robusto da resistere al calore del caffè.
Oggi, comunque, è comune trovare, a Trieste, dei bar dove il capo in b viene servito nei nuovi bicchierini in vetro.
Il bicchierino del capo in b resta, però, strettamente collegato alla città di Trieste a tal punto da diventare un souvenir acquistabile nei negozi per turisti. Perché appena ci si allontana da Trieste e dai suoi bar, il caffè più richiesto nei bar triestini, non è conosciuto da nessuno.
E forse è questo che amo di Trieste, non è solo una città di confine, dal fascino mitteleuropeo, ma una città sfuggente, che non ha bisogno di ostentare la sua bellezza.
E’ una città che si dona poco alla volta e che devi impararla a conoscere nelle sue mille sfaccettature, anche per quanto riguarda il suo amore per il caffè.
Un modo originale per scoprire la magia di Trieste è sicuramente a bordo di un autobus turistico, che vi condurrà nelle vie principali e i monumenti della città più enigmatica d’Italia: Piazza Unità d’Italia, la Cattedrale di San Giusto, la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, la stazione centrale e il Canal Grande, regalandosi, poi, una pausa caffè in uno dei suoi tanti bar: perchè a Trieste il caffè è un vero proprio stile di vita !
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Te me da un capo in B?
W Trieste
W il caffè
😁😁😁
[…] Interamente rivestito in pietra bianca d’Istria, sorge in una posizione incantevole, costruito a picco sul mare, sulla punta del promontorio di Grignano, a circa 10 km da Trieste. […]
Sto ancora ridendo perché l’anno scorso sono stata a Trieste per la prima volta e una mia amica friulana mi aveva avvisato su come ordinare un caffè! Ho bevuto tanti caffè ma non ho ancora fatto il giro completo dei caffè storici di Trieste: devo provvedere.
Non te ne pentirai, sorseggiare un caffè nei caffè storici di Trieste è una di quelle esperienze uniche, ti permette di fare un salto nel tempo !